Una cerbiatta «adottata» da un gregge
Pescasseroli, il cucciolo allattato con amore da una capra e una pecora
PESCASSEROLI. Si chiama Stellina e ha circa 6 mesi. È una cerbiatta nata nei boschi del Parco nazionale d’Abruzzo, a fine aprile inizio maggio. E la sua mamma è una capra. Stelina, infatti, vive da ormai 4 mesi, con il gregge del pastore Fillippo, nella zona di Passo Godi.
Da quando per caso o per istinto di sopravvivenza, ha deciso di unirsi al gregge; lei, cucciolo di cervo di appena due mesi, è stata adottata e allattata da una capra. Un evento davvero singolare di solidarietà animale che dovrebbe far riflettere, e molto, gli umani. «Ultimamente» racconta Filippo, un allevatore di Villetta Barrea che da sempre ha una stalla nei pressi di Passo Godi «non disdegna di succhiare il latte anche da un’altra capra e da una paecora.
All’inizio dell’estate, in una bella mattina, me la sono ritrovata in mezzo alle pecore, nella zona Pantano, qui a Passo Godi. Era in pessime condizioni fisiche» prosegue «è probabile che sia rimasta orfana della madre oppure, è la madre stessa che l’ha smarrita». Per le circa 200 pecore e capre e anche per i 6 cani pastori abruzzesi doc che fanno da guardia, non c’è stato nessun problema ad accogliere in mezzo a loro la piccola cerbiatta.
«Da subito» riprende Filippo «è stata allattata da una capra. Ora che è più grande, viene nutrita anche da altri elementi del gregge». La cosa buffa di questa bella storia di accoglienza è che ora, Stellina, questo il nome scelto da Filippo per la sua ospite, si sente una pecora a tutti gli effetti. «È perfettamente integrata con il gregge» dice ancora il pastore «e difesa dai cani come qualsiasi altro ovino.
È anche molto permalosa: quando viene infastidita dai cani si fa rispettare mollando calci. È comunque» conclude Filippo «un animale libero di andarsene quando e se vorrà. Il mio desiderio è di vederla, una volta adulta, ritornare nei boschi, tra i suoi simili».
Stellina, non è il primo cucciolo di cervo che si ritrova senza mamma. Capita spesso, in primavera, che vengano trovati nelle radure cerbiatti che all’escursionista ignaro, danno l’impressione di essere stati abbandonati. Così, non è.
Comunque, è vietato toccare i cerbiatti quando si va in montagna perché è proprio il tocco dell’uomo che provoca poi l’abbandono della madre e spesso, la morte del cucciolo. Stellina, per sua fortuna, si è imbattuta in un branco di pecore dal cuore d’oro.
Da quando per caso o per istinto di sopravvivenza, ha deciso di unirsi al gregge; lei, cucciolo di cervo di appena due mesi, è stata adottata e allattata da una capra. Un evento davvero singolare di solidarietà animale che dovrebbe far riflettere, e molto, gli umani. «Ultimamente» racconta Filippo, un allevatore di Villetta Barrea che da sempre ha una stalla nei pressi di Passo Godi «non disdegna di succhiare il latte anche da un’altra capra e da una paecora.
All’inizio dell’estate, in una bella mattina, me la sono ritrovata in mezzo alle pecore, nella zona Pantano, qui a Passo Godi. Era in pessime condizioni fisiche» prosegue «è probabile che sia rimasta orfana della madre oppure, è la madre stessa che l’ha smarrita». Per le circa 200 pecore e capre e anche per i 6 cani pastori abruzzesi doc che fanno da guardia, non c’è stato nessun problema ad accogliere in mezzo a loro la piccola cerbiatta.
«Da subito» riprende Filippo «è stata allattata da una capra. Ora che è più grande, viene nutrita anche da altri elementi del gregge». La cosa buffa di questa bella storia di accoglienza è che ora, Stellina, questo il nome scelto da Filippo per la sua ospite, si sente una pecora a tutti gli effetti. «È perfettamente integrata con il gregge» dice ancora il pastore «e difesa dai cani come qualsiasi altro ovino.
È anche molto permalosa: quando viene infastidita dai cani si fa rispettare mollando calci. È comunque» conclude Filippo «un animale libero di andarsene quando e se vorrà. Il mio desiderio è di vederla, una volta adulta, ritornare nei boschi, tra i suoi simili».
Stellina, non è il primo cucciolo di cervo che si ritrova senza mamma. Capita spesso, in primavera, che vengano trovati nelle radure cerbiatti che all’escursionista ignaro, danno l’impressione di essere stati abbandonati. Così, non è.
Comunque, è vietato toccare i cerbiatti quando si va in montagna perché è proprio il tocco dell’uomo che provoca poi l’abbandono della madre e spesso, la morte del cucciolo. Stellina, per sua fortuna, si è imbattuta in un branco di pecore dal cuore d’oro.