AVEZZANO
Una stele in ricordo dei quattro angeli del Velino
Commozione alla cerimonia dedicata agli escursionisti travolti e uccisi da una valanga. Il vescovo Santoro: «Siamo qui per riconsegnare i volti dei nostri ragazzi alla storia della Marsica»
AVEZZANO. «Siamo qui per riconsegnare i volti dei nostri ragazzi alla storia della Marsica. Perché quanto accaduto nei giorni dell’attesa, durante i funerali e fino a oggi è testimonianza che oramai appartengono alla storia della nostra terra e delle nostre montagne». Sono state le parole del vescovo di Avezzano Pietro Santoro ad aprire, in un clima di intensa commozione, la cerimonia di svelamento della stele in memoria di Tonino Durante, Gian Mauro Frabotta, Gianmarco Degni e Valeria Mella, i quattro escursionisti travolti e uccisi da una valanga a Valle Majelama il 24 gennaio scorso e ritrovati dopo quasi un mese di complicate ricerche.
Coperto dalle nuvole il Velino, quasi a nascondere l’area della tragedia, dove in un’altra giornata di maltempo il gruppo di amici aveva fatto perdere le loro tracce sotto un’enorme slavina.
“Che sia sempre il sorriso a condurvi sulle cime più alte”, si legge nella targa in pietra lavica, donata da una famiglia avezzanese, apposta sul masso in Largo caduti dei vigili del fuoco (via Aldo Moro), dove il Velino domina la città. Alla cerimonia, accanto ai familiari e agli amici dei quattro escursionisti, il sindaco Giovanni Di Pangrazio, l’assessore regionale Quintino Liris, il presidente della Provincia, Angelo Caruso, amministratori e consiglieri comunali, nonché i rappresentanti di tutte le forze dell’ordine, dei vigili del fuoco, del volontariato e del soccorso in montagna. (f.d.m.)
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