Università: all'Aquila parte la corsa per il nuovo rettore

Presentazione delle candidature: quattro in corsa, ma non si escludono sorprese  

L’AQUILA. Verranno sciolte questa mattina le «riserve» sui nomi dei candidati alla carica di rettore per i prossimi sei anni. Dalle 9,30 nell’aula magna del dipartimento di Scienze umane, al vecchio ospedale San Salvatore, infatti, si terrà l’assemblea di Ateneo per la presentazione delle candidature. Quattro i nomi già ufficializzati: Angelo Luongo, docente di Scienze delle costruzioni della facoltà di Ingegneria; Paola Inverardi, ex preside della facoltà di Scienze; Francesco Vegliò, giovane prorettore e Maria Grazia Cifone ex preside di Medicina. Ma non sono da escludere «colpi di scena» come ha affermato più volte il decano dell’Ateneo Aniello Russo Spena. «Papabili» per la carica di rettore sono, infatti, tutti gli ordinari che hanno al massimo 64 anni e compiranno 70 anni non prima del 2 novembre 2019. Può essere eletto rettore anche un docente non interno all’Ateneo. La candidatura, inoltre, non dev’essere necessariamente dichiarata in occasione dell’assemblea di questa mattina, anche se questo imporrebbe la prassi, ma può avvenire anche in sede di elezioni, il 30 maggio. Le candidature ufficiali, intanto, hanno spaccato in due gli ambienti universitari: pro e contro di Orio. Il rettore uscente Ferdinando di Orio, infatti, sembra «appoggiare», seppur non ufficialmente («Voglio rimanere a guardare i giochi», ha dichiarato solo qualche giorno fa) il giovane prorettore Francesco Vegliò e l’ex preside di Medicina Maria Grazia Cifone. Vegliò è stato nominato nel ruolo lo scorso anno al posto di Luongo e sarà il candidato unico del dipartimento di Ingegneria industriale e Economia: il suo nome avrebbe avuto la meglio su quelli di Francesco Parasiliti Collazzo, e dell’ex preside di Economia Fabrizio Politi. La Cifone, invece, rappresenterà il dipartimento di Medicina, il più grande di tutto l’Ateneo. La docente ieri ha anche inviato una lettera al personale dell’Università e agli studenti, in cui parla di «dignità del lavoro, cultura del rispetto, collegialità delle scelte strategiche coinvolgendo tutte le componenti del “sistema” Ateneo» e cita Giorgio Napolitano: «l’umiltà deve guidare chiunque assolva doveri istituzionali importanti in questo Paese». La Cifone già è succeduta a di Orio nel 2004 nella presidenza di una delle facoltà più ambite dell’Ateneo e della possibilità della sua candidatura si parla fin dal 2007, anno della scadenza del primo mandato di di Orio. L’attuale rettore, infatti, è stato eletto nel 2004 con mandato triennale e nel 2007 per quattro anni, poi prorogato di un ulteriore anno come previsto dalla legge Gelmini. Lo scorso anno, inoltre, un’ordinanza del Tar ha disposto la sospensione del decreto di indizione delle elezioni. Il fatto che sia Vegliò che Cifone abbiano deciso di candidarsi lascia pensare che, pur correndo separatamente in un primo momento, intendano riunirsi per un eventuale ballottaggio. La stessa strategia potrebbe essere attuata anche dalla Inverardi e da Luongo che rappresentano la fazione «avversa» all’ultima amministrazione dell’Ateneo. Una battaglia che ha visto inasprirsi i toni soprattutto in seguito alle ultime vicende giudiziarie legate a di Orio.

Michela Corridore

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