Università, in campo anche la Cifone

Terzo candidato alla successione del rettore di Orio, la decisione dopo un incontro a Medicina

L’AQUILA. Terzo candidato alla successione del rettore Ferdinando di Orio. Sarà in campo per il voto del 30 maggio, a meno di ripensamenti dell’ultim’ora, anche la professoressa Maria Grazia Cifone già preside della facoltà di Medicina. La decisione è venuta fuori al termine della riunione che si è tenuta al Dipartimento di medicina clinica, sanità pubblica, scienze della vita e dell’ambiente. Nel corso del dibattito, attraverso i numerosi interventi, è scaturita la necessità che l’ateneo del futuro non diventi per pochi eletti ma sia un’università aperta a tutti e che mantenga una vocazione «popolare» e di apertura al territorio e alla sua complessa realtà. La candidatura della Cifone arriva dopo quelle ufficializzate da Paola Inverardi, già preside della facoltà di Scienze, e dal professor Angelo Luongo, già pro-rettore. Se questo, attraverso una semplificazione, viene indicato come il fronte di rottura rispetto alla gestione-di Orio, alla luce della candidatura Cifone potrebbe esserci una saldatura degli avversari, con convergenza (e possibile passo indietro) di Luongo in favore della Inverardi. Sul campo resterebbero due donne per una sfida in rosa dall’esito più che incerto.

Intanto, il movimento «L’Aquila città unita» ha chiesto e ottenuto un incontro con i “pre-candidati” Luongo e Inverardi.

L’Associazione civica ritiene, infatti, come si legge in una nota, «decisivo il passaggio che darà una nuova governance al più importante ente-industria cittadino con la quale i cittadini e le istituzioni devono recuperare un rapporto strettissimo. Nell'assemblea all’ex Reiss Romoli, molte le problematiche emerse, derivanti dalla necessità di “progettare” un Ateneo che da una parte ponga la priorità di stabilire il primato dell’eccellenza nella ricerca e dall’altra recuperi forza attrattiva nei confronti della classe studentesca. Da entrambi i candidati è venuta la linea programmatica che solo studiando forme di sinergia con le istituzioni cittadine (Comune, Provincia e Regione) potrà essere raggiunto il risultato di mantenere nella nostra Città un Ateneo in grado di dare quelle corrette risposte che potranno consentire di “sentire” l’Università dell’Aquila parte integrante di un patrimonio comune della Città. L’Aquila città unita, non appena verrà a conoscenza di tutte le eventuali altre candidature ufficiali, inviterà i protagonisti a un ulteriore incontro pubblico al fine di tentare di costruire insieme e uniti un nuovo futuro per l’Ateneo aquilano e per la Città».

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