«Università, scatola vuota»
Il preside Politi: laboratori spogli e niente biblioteca.
SULMONA. Aule vuote, laboratori sprovvisti delle necessarie strumentazioni e niente biblioteca. A due mesi dall’assegnazione della caserma Pace al Polo universitario sulmonese e ad un mese dall’inizio delle lezioni, l’università è ancora priva dei necessari arredi. Intanto sono partiti master e corsi tra mille disagi.
ASSEMBLEA SOCI. «La caserma Pace è completamente vuota». Senza troppi giri di parole, Fabrizio Politi, preside del Polo universitario sulmonese, chiude così la relazione sul piano di sviluppo della sede universitaria, esposta durante l’assemblea dei soci del Consorzio, che si è tenuta nei giorni scorsi. La concessione a settembre della prestigiosa sede della caserma all’università di Sulmona non sembra essere partita col piede giusto.
LE RICHIESTE. Dal punto di vista della struttura, infatti, servono in tempi brevi, viste le lezioni già partite a metà ottobre, arredi per le aule, gli uffici, il laboratorio informatico e quello linguistico, l’allestimento della biblioteca. Anche dal punto di vista del personale, sarebbe opportuno preventivare nuovo personale rispetto ai tre addetti alla segreteria.
LA NUOVA SEDE. In pratica, la nuova sede a distanza di due mesi dall’assegnazione sembra ancora una scatola vuota. Del resto l’ampiezza della struttura non facilita il compito: l’edificio si estende su 3mila metri quadrati, con camere e cucina, più 800 metri quadri esterni.
I MASTER. Nello stesso tempo, nonostante gli iniziali problemi, la nuova sede ha ridato impulso al «progetto di stabilizzazione dell’università in città». La cui realizzazione passa attraverso l’attivazione di master universitari già nell’anno accademico 2009-2010, con specializzazioni in manager sanitario, in servizi turistici, in dirigente scolastico e in gestione delle aziende vitivinicole. È previsto, inoltre, l’ampliamento dei corsi di laurea e delle specializzazioni, con l’ottenimento a breve della scuola di specializzazione in medicina penitenziaria. Dal prossimo anno accademico, inoltre, potrebbe essere attivata la scuola di polizia urbana e di polizia amministrativa. Previsto anche per i circa 400 iscritti il potenziamento di convenzioni con università straniere, per scambi di studenti e professori, come quella attivata anni fa con la Columbus (Ohio-Usa). Più complesso appare, invece, per i vincoli di tempo del ministero dell’Istruzione, il ripristino nell’immediato dei primi anni dei tre corsi di Economia, cancellati a gennaio..
I FONDI. Il Consorzio riceve 180mila euro l’anno di contributi dai soci: 110mila dal Comune, 50mila dalla Provincia, e 5mila da ciascuna delle due Comunità montane (Peligna e Alto Sangro) e delle due banche (Banca Popolare di Lanciano e Sulmona e Carispaq). Ma a quanto pare, i finanziamenti messi a disposizione non sono sufficienti a dare contenuti strumentali a una università che per qualificarsi ha bisogno di maggiore attenzione da parte di chi tieni i cordoni della borsa.
ASSEMBLEA SOCI. «La caserma Pace è completamente vuota». Senza troppi giri di parole, Fabrizio Politi, preside del Polo universitario sulmonese, chiude così la relazione sul piano di sviluppo della sede universitaria, esposta durante l’assemblea dei soci del Consorzio, che si è tenuta nei giorni scorsi. La concessione a settembre della prestigiosa sede della caserma all’università di Sulmona non sembra essere partita col piede giusto.
LE RICHIESTE. Dal punto di vista della struttura, infatti, servono in tempi brevi, viste le lezioni già partite a metà ottobre, arredi per le aule, gli uffici, il laboratorio informatico e quello linguistico, l’allestimento della biblioteca. Anche dal punto di vista del personale, sarebbe opportuno preventivare nuovo personale rispetto ai tre addetti alla segreteria.
LA NUOVA SEDE. In pratica, la nuova sede a distanza di due mesi dall’assegnazione sembra ancora una scatola vuota. Del resto l’ampiezza della struttura non facilita il compito: l’edificio si estende su 3mila metri quadrati, con camere e cucina, più 800 metri quadri esterni.
I MASTER. Nello stesso tempo, nonostante gli iniziali problemi, la nuova sede ha ridato impulso al «progetto di stabilizzazione dell’università in città». La cui realizzazione passa attraverso l’attivazione di master universitari già nell’anno accademico 2009-2010, con specializzazioni in manager sanitario, in servizi turistici, in dirigente scolastico e in gestione delle aziende vitivinicole. È previsto, inoltre, l’ampliamento dei corsi di laurea e delle specializzazioni, con l’ottenimento a breve della scuola di specializzazione in medicina penitenziaria. Dal prossimo anno accademico, inoltre, potrebbe essere attivata la scuola di polizia urbana e di polizia amministrativa. Previsto anche per i circa 400 iscritti il potenziamento di convenzioni con università straniere, per scambi di studenti e professori, come quella attivata anni fa con la Columbus (Ohio-Usa). Più complesso appare, invece, per i vincoli di tempo del ministero dell’Istruzione, il ripristino nell’immediato dei primi anni dei tre corsi di Economia, cancellati a gennaio..
I FONDI. Il Consorzio riceve 180mila euro l’anno di contributi dai soci: 110mila dal Comune, 50mila dalla Provincia, e 5mila da ciascuna delle due Comunità montane (Peligna e Alto Sangro) e delle due banche (Banca Popolare di Lanciano e Sulmona e Carispaq). Ma a quanto pare, i finanziamenti messi a disposizione non sono sufficienti a dare contenuti strumentali a una università che per qualificarsi ha bisogno di maggiore attenzione da parte di chi tieni i cordoni della borsa.