Usura, estorsione e spaccio, dieci misure cautelari nella Marsica
Accuse a carico di una comunità rom accusati di reati di usura, estorsione, spaccio di stupefacenti, ricettazione, che portava a una evidente sproporzione tra il tenore di vita dei rom e i loro redditi quasi nulli. Intervento a cura dei finanzieri della Compagnia di Avezzano
AVEZZANO. Dieci misure cautelari nei confronti di avezzanesi appartenenti alla comunità rom accusati di reati di usura, estorsione, spaccio di stupefacenti, ricettazione, che portava a una evidente sproporzione tra il tenore di vita dei rom e i loro redditi quasi nulli. I finanzieri della Compagnia di Avezzano e del Servizio investigativo criminalità organizzata di Roma, hanno eseguito il provvedimento emesso dal giudice Giuseppe Romano Gargarella, su richiesta del pubblico ministero di Avezzano Maurizio Maria Cerrato. Oltre a confermare il precedente provvedimento dello scorso aprile con riferimento al sequestro anticipato dei beni appartenenti alle famiglie De Silva e Morelli, il provvedimento ha disposto nei confronti dei dieci appartenenti alle due famiglie, l’applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per la durata di 5 anni. Il provvedimento, previsto dalla normativa antimafia, è il risultato delle attività di indagine condotta negli ultimi anni dalle Fiamme gialle di Avezzano con ripetuti arresti e denunce nei confronti di una ventina di membri dei clan.
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