“Vendetta” di Piccone: bilancio ok
Celano, il commissario approva il documento costato il posto al sindaco. E il centrodestra attacca il Pd
CELANO. Il commissario prefettizio Mauro Passerotti ha approvato il bilancio di previsione 2014 e il piano delle opere pubbliche programmato dall’ex sindaco Filippo Piccone, che proprio sul documento contabile ha ricevuto la sfiducia (anche da parte di 4 esponenti della sua ex maggioranza). È quanto evidenzia il coordinamento del centrodestra di Celano, anche in risposta alle accuse del Pd. «La validità dell’azione amministrativa posta in essere dall’amministrazione Piccone» affermano i rappresentanti del centrodestra «è testimoniata dal fatto che l’approvazione è arrivata a dieci giorni dall’insediamento del commissario, dopo che il sindaco ha lasciato per una congiura ordita al di fuori da Celano e con la complicità di alcuni consiglieri, i quali hanno agito per motivi a tutt’oggi sconosciuti. Il bilancio di previsione 2014 e il piano delle opere pubbliche programmato dal sindaco Piccone è stato approvato in quanto ritenuto coerente e foriero di investimenti per la città. È bene ricordare, inoltre, che il bilancio di previsione 2014 e il piano delle opere pubbliche, avevano ricevuto il voto contrario di una goffa opposizione, sterile e includente, di cui Di Stefano è degno e illustre rappresentante. Quest’ultima, invece di agire nell’interesse della città, si limitava a una inutile quanto superflua contrapposizione personale che dura ormai da 4 anni». Qualche giorno fa il segretario del Pd cittadino, Antonello Di Stefano, ha accusato Piccone di fare pressioni nei confronti del commissario. Per Piccone la critica dell’ex consigliere d’opposizione «è dovuta solo all’esigenza di apparire, senza preoccuparsi del fatto che con le sue dichiarazioni ha offeso il commissario nominato dal ministro Alfano e dal prefetto Alecci, al quale esprimono vicinanza e solidarietà». Dal centrodestra invitano Di Stefano e gli altri esponenti dell’ex minoranza a evitate di recarsi quotidianamente in Comune «a infastidire il commissario, proferendo minacce e tirandolo per la giacchetta, per fargli rivedere atti definiti, legittimamente e con coerenza, dall’amministrazione Piccone nell’interesse dei celanesi. Lasciatelo lavorare serenamente, in quanto nei prossimi mesi dovrà mettere in atto quanto di buono ha saputo fare un sindaco che lascia alla sua città una eredità fatta di 100milioni di euro. L’onorevole Piccone è e sarà protagonista primario nel panorama politico celanese, regionale e nazionale».
Dante Cardamone
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