Vendola in città per le primarie incontra i lavoratori

Il governatore della Puglia, esponente Sel, a piazza d’Arti «La ricostruzione metta al centro la rinascita sociale»

L'AQUILA. Parità di genere, cittadinanza italiana a tutti i bambini nati in Italia, sostegno al welfare e riforma del sistema fiscale con la modifica delle aliquote sugli scaglioni di reddito.

Sono questi gli aspetti cardine da cui partirebbe, se fosse premier, Nichi Vendola, il presidente della Regione Puglia e segretario nazionale di Sel (Sinistra ecologia e libertà), che domenica sfiderà alle primarie del centrosinistra altri 4 big della politica: il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, il sindaco di Firenze Matteo Renzi, l'onorevole Bruno Tabacci e il consigliere regionale veneto Laura Puppato. Ha le idee chiare anche se «sono una persona malinconica e ho paura del tempo che stiamo vivendo», ha detto dopo aver visitato, nel corso del suo tour elettorale all'Aquila, piazza d'Arti. Una scelta non casuale, quella di Vendola, che del sociale ha fatto il suo cavallo di battaglia. Il segretario di Sel è arrivato elegante nel suo completo grigio con cravatta a tono e l’immancabile orecchino, nella piazza che raccoglie associazioni di volontariato e associazioni culturali, incontrando tra gli altri, i disabili dell'Aptdh, gli operatori dell'associazione culturale Teatrabile, quelli del Muspac e della Comunità XXIV Luglio. Poi il segretario di Sel si è spostato alla Casa del Volontariato, dove ha incontrato i lavoratori di alcune aziende in crisi: Technolabs, Micron, polo farmaceutico (Sanofi Aventis, Dompé e Menarini). Un’iniezione di “speranza e ottimismo”, ha detto alla platea di giovanissimi, tra cui anche un gruppo di ragazzi marsicani del Comitato per Vendola. «A Piazza d'Arti ho visto la capacità di reagire allo strappo che la città ha subìto col terremoto» ha detto Vendola, affiancato dalla coordinatrice del Comitato per Vendola, Camilla Inverardi, dal segretario regionale di Sel, Gianni Melilla e dall’assessore comunale Betty Leone. «La ricostruzione deve mettere al centro la rinascita sociale. I personaggi che immaginano la ricostruzione solo dal lato di chi vincerà le gare, dimenticano che una città senza teatro è senza la cassa armonica delle sue emozioni; una città senza biblioteca è priva della ricchezza dei suoi sogni. Per me è stata una grande lezione. Qui ho imparato che è indispensabile vivere la vostra crisi post-sisma come occasione per ripensare i modelli di convivenza e rimettere al centro la comunità». Poi Vendola ha spiegato come immagina la coalizione di centrosinistra al governo: «Dobbiamo avere la capacità di immaginare l'unità, mettendoci in discussione. Stiamo entrando in mondo nuovo, con culture nuove con le quali le sinistre si devono misurare. Io non voglio etichette, sono disponibile a discutere non le nostre biografie politiche, ma di quello che succede nel mondo, voglio parlare di lavoro, scuola, sanità, ambiente. Con tutte le sinistre dobbiamo discutere di come rimettere in piedi questo mondo». Come? Prendendo ad esempio proprio la sua esperienza di governo «la più stabile in Italia» con 8 anni di lavoro «durante i quali non ho consentito ai miei sostenitori di litigare sulle ideologie».

Marianna Gianforte

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