«Verdeaqua, pista distrutta»

Pattinaggio, i club accusano i gestori dell’impianto

ilcentro Extra - Il giornale in edicola
L’AQUILA. «Togliere a Verdeaqua la gestione della pista di pattinaggio». Tre società sportive (Circolo pattinatori, Cus L’Aquila e Centro polisportivo giovanile aquilano) denunciano il degrado dell’impianto di Santa Barbara.

La pista che appena cinque anni fa aveva ospitato le gare dei campionati del mondo ora è ridotta a un colabrodo. Pozzanghere d’acqua piovana, griglie dissestate, buchi nel plexiglass di ultima generazione, immondizia ovunque. E una sorpresa: «Due lucchetti impediscono l’accesso agli atleti che per potersi allenare devono scavalcare le transenne».

La battaglia contro il degrado della pista di pattinaggio dell’impianto sportivo di Santa Barbara viene viene sostenuta da Corrado Ruggeri e Mario Miconi che hanno presentato un dossier fotografico che evidenzia «il lento declino dell’impianto, che dopo il grande evento dei Mondiali nessuno ha più curato, neppure con i minimi interventi di ordinaria manutenzione. Ora la pista, così com’è, è impraticabile. È un impianto per il pattinaggio ma ci si gioca a pallamano e ci vengono montati i palchi per i concerti. Ora», dicono, «abbiamo scoperto che c’è un progetto per realizzarvi un auditorium al coperto ma noi siamo contrari e ci opporremo con tutte le forze a chi vuole toglierci questa struttura».

Le società, che senza impianti rischiano di perdere tutti gli iscritti, circa 150 in tutto, pur mantenendo la loro autonomia hanno deciso di fare fronte comune per riavere la pista. «Siamo pronti a gestirla noi», affermano i dirigenti sportivi, «purché vadano via i responsabili di questo sfascio. E occorre anche precisare che il terremoto non c’entra niente con la pista, visto che ormai da anni la situazione è nel più completo degrado. Abbiamo cercato in tutti i modi di sollecitare interventi di manutenzione ordinaria da parte del gestore ma non abbiamo ottenuto risposta. Ora il nostro interlocutore diventa il Comune.

Il sindaco deve esprimersi su questo impianto e su quello del palazzetto dello sport che, giova ricordarlo, è una pista di pattinaggio e non altro. I nostri ragazzi sono costretti a emigrare fuori città per allenarsi, a San Benedetto del Tronto e a Rieti. All’Aquila non c’è possibilità di far crescere le nuove leve delle rotelle. Occorre intervenire al più presto anche per chiarire il motivo per il quale la pista è stata dichiarata inagibile soltanto per i pattinatori». Vengono segnalate carenze anche dal punto di vista igienico-sanitario. «Non ci sono spogliatoi. Ragazzi e ragazze si cambiano all’aperto. E i bagni sono impraticabili».

Tra l’altro, all’indomani del terremoto, la federazione internazionale evava avanzato la candidatura dell’Aquila per tornare a ospitare i Mondiali del 2012, in quello stesso impianto. «Ma adesso», argomenta Ruggeri, «visto come stanno le cose, rischiamo di dover rinunciare anche a questa candidatura».