«Vi racconto Sinner, nuovo idolo d’Italia» 

Fantone è di Castel di Sangro, tecnico di tennis: «L’ho conosciuto a 11 anni, sarà come Tomba o Vale Rossi»

CASTEL DI SANGRO. C’è un po’ di Abruzzo nei trionfi di Jannik Sinner. Nicola Fantone è un tecnico federale di Castel di Sangro e di giovani tennisti ne ha allenati, seguiti e cresciuti tanti. Tra questi c’è il nuovo fenomeno del tennis mondiale, fresco vincitore con la nazionale della Coppa Davis e per ben due volte in pochi giorni capace di mandare ko Novak Djokovic. Nicola Fantone ha la voce emozionata quando ricorda gli anni passati nella stessa stanza con l’attuale numero 4 del ranking, gli anni della crescita di quel piccolo ragazzo con la chioma rossa che oggi è diventato per l’Italia e per il mondo Jannik Sinner. «Aveva 11 anni quando ci siamo conosciuti a un raduno federale. Non sapeva ancora se da grande voleva fare il tennista, perché era molto bravo nello sci. Aveva delle doti incredibili ma mai pensavamo potesse diventare quello che è oggi». Nicola Fantone snocciola ricordi di quando Jannik aveva 15 anni. «Eravamo nella stessa stanza di albergo in Qatar, il coach Riccardo Piatti voleva così. Non era un buon momento per noi perché avevamo fatto male negli ultimi 5 tornei. Sapete tutti la sua passione per il Milan ma per farlo distrarre un po’ e per scherzare gli dissi che a ogni cambio di campo doveva dire Forza Napoli. In quel torneo Jannick vinse e lo costrinsi a fare la foto con la sciarpa del Napoli. Era un ragazzo monopensiero. La prima cosa che faceva al mattino e l’ultima cosa la sera prima di dormire era pensare al tennis. Si incordava le racchette da solo e mi sembra ieri quando erano appena passate le 21 e mi misi a leggere il giornale. Jannick mi fece brutto: dovevo spegnere la luce, voleva riposare perché al mattino c’era allenamento». E quegli anni sono stati fondamentali per la sua crescita. «Venivamo da 5 tornei senza risultati gratificanti ma non gli interessava nulla della sconfitta. Si concentrava solo sul lavoro e su dove poter migliorare. Oggi sapete tutti che con l’Italia ha appena vinto la Coppa Davis ma ha ricordato ai suoi compagni che questo deve essere solo il primo successo…». Oggi per Sinner si sprecano complimenti e paragoni. Per carità, tutti meritati. E c’è chi vede in lui un possibile percorso simile a quello di Novak Djokovic. «Penso proprio di sì», ha sottolineato Fantone, «perché è giovanissimo e perché ha tantissimi anni di carriera davanti. Credo che l’Italia sia pronta ad abbracciare un altro Alberto Tomba o Valentino Rossi. In questi giorni Jannik ha deciso lui i palinsesti televisivi». Un po’ come fece Alberto Tomba nel 1988 quando vinse l’oro nello slalom di Calgary bloccando il Festival di Sanremo. Prima di salutare Nicola Fantone fa una previsione. «Spero e credo che Jannick possa vincere presto uno Slam. Dico Australia o Usa. Sulla terra rossa invece deve ancora migliorare». A proposito, ma cosa ha scritto a Sinner in questi giorni? «Quando ha battuto Djokovic in Davis gli ho scritto che ora Novak aveva capito che poteva perdere spesso con lui». E Sinner? «Mi ha risposto che lo sapeva e che ne era convinto. Ma doveva ancora migliorare».
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