L'AQUILA

Viene espulso e colpisce l’arbitro con un pugno 

Attaccante del Pizzoli si fa prendere dai nervi, partita sospesa: il 21enne Cipriani dell’Aia di Avezzano era al suo debutto in Promozione ed è stato portato al Pronto soccorso 

L’AQUILA. A guardalo arbitrare, per la prima volta nel campionato abruzzese di Promozione (Girone A), c’erano anche i suoi genitori. Quelli più scossi da quest’ennesimo episodio di violenza su un campo di calcio. L’arbitro, Mario Cipriani, 21 anni, di Avezzano, è stato picchiato da un calciatore del Pizzoli, l’attaccante albanese Emiljan Piri, 32 anni. Raggiunto da un pugno alla testa, il giovane fischietto della sezione Aia avezzanese è finito in ospedale. Cipriani è stato sottoposto a una Tac al San Salvatore dell’Aquila.

L’attaccante del Pizzoli avrebbe rivolto qualche parola di troppo all’arbitro, forse per un fallo non fischiato, e quest’ultimo ha tirato fuori il cartellino rosso (se ne saprà qualcosa in più dopo il referto arbitrale). Stando al racconto dei presenti, Cipriani stava annotando il nome dell’espulso e il numero 9 della squadra ospite l’ha colpito con un pugno sulla nuca.

La partita è stata sospesa. Sugli spalti, oltre ai genitori di Cipriani, c’erano due osservatori Aia, scesi in campo per sincerarsi delle condizioni del giovane fischietto. Il 21enne è stato accompagnato al Pronto soccorso e sul posto è arrivata la polizia. Ma non ci sono stati altri momenti di tensione.

Dell’accaduto è stata informata la presidente della sezione Aia di Avezzano, Chiara Amicucci. «Un episodio isolato, dispiace», il commento di Massimo Cinque, presidente del San Gregorio e noto medico aquilano, «l’arbitro era molto scosso e ho fatto una piccola visita neurologica per sincerarmi del suo stato di salute».

Rammarico viene espresso anche dal presidente del Pizzoli, Ercole Gioia: «La società si dissocia dal comportamento di Piri. Lo conosciamo bene e siamo sorpresi per quanto successo. Anche alcuni giocatori del San Gregorio hanno confermato che nella circostanza dell’espulsione il ragazzo non aveva detto nulla al direttore di gara. Può essere che l’arbitro abbia estratto il cartellino perché innervosito da una reazione precedente che Piri aveva avuto nei suoi confronti. Questo solo per chiarire i fatti, perché il giocatore non si doveva permettere. La società è rammaricata e incredula. Non ne facciamo un caso. I nostri valori sono la correttezza e il rispetto delle regole e degli avversari. Siamo i primi danneggiati».
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