Vigili del fuoco nelle scuole
Previste prove di evacuazione alla ripresa delle lezioni
L’AQUILA. Un vigile del fuoco all’interno e all’esterno degli edifici scolastici e personale della Protezione civile a disposizione degli istituti almeno durante i primi giorni di lezione. E’ la proposta di Angelo Mancini, preside del Cotugno, approvata ieri dall’Ufficio scolastico regionale, durante una riunione convocata dal direttore generale, Carlo Petracca, per fare il punto sugli interventi da attuare per la sicurezza nelle scuole.
Durante l’incontro, presenti il prefetto, i dirigenti scolastici del cratere e i rappresentanti della Protezione civile, della Provincia e del Comune, è stato stilato un «piano di sicurezza» per il rientro a scuola. «E’ stato deciso che per ogni istituto dovrà essere preparato un piano di evacuazione» spiega Petracca. «Le prove dovranno essere svolte fin dai primi giorni di scuola insieme ai vigili del fuoco e agli uomini della Protezione civile, bisognerà individuare le vie di fuga e i punti di raccolta».
In ogni scuola, inoltre, sarà possibile avere un sostegno psicologico. Nell’incontro, comunque, è stata ribadita la sicurezza degli edifici scolastici ristrutturati, anche in risposta alle posizioni dei comitati scuole-sicure, nati contro la decisione di riportare alcuni istituti in strutture preesistenti al sisma. A tal proposito è ferma la posizione del preside del Cotugno (licei classico, pedagogico, linguistico e delle scienze sociali): «Bisogna mettere da parte le polemiche sterili. La struttura di Pettino in cui andrà la mia scuola, che tanto è stata contestata, è una delle più sicure della città» spiega Angelo Mancini. «All’inizio anch’io ho chiesto che venissero montate delle tecnostrutture. La decisione di Pettino ci è stata imposta, ma ora possiamo dire di essere fortunati. Il sisma non ha prodotto neanche delle microlesioni sulla struttura che ci è stata assegnata. Inoltre i lavori in corso sono finalizzati al miglioramento antisismico e sono stati condotti con estrema accortezza».
Si tratta, in particolare, della sistemazione del tetto con una lega di alluminio che eviterà le infiltrazioni; dell’istallazione di tramezzi anti-ribaltamento; dell’utilizzo di fibre di carbonio su tutti i nodi della struttura. Saranno fatte anche prove di carico sui solai e carotaggi sui pilastri.
«Con l’occasione è stato deciso di mettere l’edificio in condizione da rispettare le attuali norme anti-incendio» continua Mancini. «La struttura inoltre è costruita a livelli sfalsati e non a piani: ci sono infatti due uscite diverse una sul primo livello e una sul terzo. Per questo la divideremo in due, in modo che ognuno avrà la propria uscita di sicurezza».
Il preside proprio per rassicurare studenti e genitori ha chiesto ieri un contributo da parte dei vigili del fuoco e della Protezione civile durante i primi giorni di scuola.
«Vorrei ricordare, comunque» dice Mancini «che gli stessi genitori che oggi protestano per Pettino in passato hanno spinto per mandare i propri figli a palazzo Quinzi che è stato gravemente danneggiato dal terremoto».
I «veri» problemi, secondo il preside, riguarderanno invece i trasporti e la viabilità.
«Sarebbe bene» dice «che si pensasse ora ad attivare linee dirette di bus dalla costa e dalla Valle Subequana e che l’Ama si preoccupasse di attivare un numero maggiore di collegamenti».
Infine, Mancini affronta il problema delle case. «Bisogna permettere alla gente di tornare in città» spiega «se non saranno pronti a breve i moduli del progetto case, bisognerà pensare a delle strutture mobili, che possano rispondere anche alle esigenze di chi ha case B e C».
Durante l’incontro, presenti il prefetto, i dirigenti scolastici del cratere e i rappresentanti della Protezione civile, della Provincia e del Comune, è stato stilato un «piano di sicurezza» per il rientro a scuola. «E’ stato deciso che per ogni istituto dovrà essere preparato un piano di evacuazione» spiega Petracca. «Le prove dovranno essere svolte fin dai primi giorni di scuola insieme ai vigili del fuoco e agli uomini della Protezione civile, bisognerà individuare le vie di fuga e i punti di raccolta».
In ogni scuola, inoltre, sarà possibile avere un sostegno psicologico. Nell’incontro, comunque, è stata ribadita la sicurezza degli edifici scolastici ristrutturati, anche in risposta alle posizioni dei comitati scuole-sicure, nati contro la decisione di riportare alcuni istituti in strutture preesistenti al sisma. A tal proposito è ferma la posizione del preside del Cotugno (licei classico, pedagogico, linguistico e delle scienze sociali): «Bisogna mettere da parte le polemiche sterili. La struttura di Pettino in cui andrà la mia scuola, che tanto è stata contestata, è una delle più sicure della città» spiega Angelo Mancini. «All’inizio anch’io ho chiesto che venissero montate delle tecnostrutture. La decisione di Pettino ci è stata imposta, ma ora possiamo dire di essere fortunati. Il sisma non ha prodotto neanche delle microlesioni sulla struttura che ci è stata assegnata. Inoltre i lavori in corso sono finalizzati al miglioramento antisismico e sono stati condotti con estrema accortezza».
Si tratta, in particolare, della sistemazione del tetto con una lega di alluminio che eviterà le infiltrazioni; dell’istallazione di tramezzi anti-ribaltamento; dell’utilizzo di fibre di carbonio su tutti i nodi della struttura. Saranno fatte anche prove di carico sui solai e carotaggi sui pilastri.
«Con l’occasione è stato deciso di mettere l’edificio in condizione da rispettare le attuali norme anti-incendio» continua Mancini. «La struttura inoltre è costruita a livelli sfalsati e non a piani: ci sono infatti due uscite diverse una sul primo livello e una sul terzo. Per questo la divideremo in due, in modo che ognuno avrà la propria uscita di sicurezza».
Il preside proprio per rassicurare studenti e genitori ha chiesto ieri un contributo da parte dei vigili del fuoco e della Protezione civile durante i primi giorni di scuola.
«Vorrei ricordare, comunque» dice Mancini «che gli stessi genitori che oggi protestano per Pettino in passato hanno spinto per mandare i propri figli a palazzo Quinzi che è stato gravemente danneggiato dal terremoto».
I «veri» problemi, secondo il preside, riguarderanno invece i trasporti e la viabilità.
«Sarebbe bene» dice «che si pensasse ora ad attivare linee dirette di bus dalla costa e dalla Valle Subequana e che l’Ama si preoccupasse di attivare un numero maggiore di collegamenti».
Infine, Mancini affronta il problema delle case. «Bisogna permettere alla gente di tornare in città» spiega «se non saranno pronti a breve i moduli del progetto case, bisognerà pensare a delle strutture mobili, che possano rispondere anche alle esigenze di chi ha case B e C».