Violenza in discoteca Tuccia l’8 gennaio in Cassazione

L’AQUILA. Fissata per giovedì 8 gennaio 2015, in Corte di Cassazione, l’udienza di Francesco Tuccia, ex militare originario di Montefredane (Avellino), condannato in Appello a 8 anni di reclusione...

L’AQUILA. Fissata per giovedì 8 gennaio 2015, in Corte di Cassazione, l’udienza di Francesco Tuccia, ex militare originario di Montefredane (Avellino), condannato in Appello a 8 anni di reclusione per la violenza sessuale ai danni di una studentessa universitaria di Tivoli, nel febbraio di due anni fa, fuori dalla discoteca Guernica di Pizzoli. La ragazza venne lasciata, fuori dalla discoteca, in una pozza di sangue, tra la neve, e salvata dal personale della sicurezza. Nel ricorso l’avvocato Antonio Valentini evidenzia come «non sono stati individuati gli atti che Tuccia avrebbe posto in essere al fine di superare la contraria volontà, peraltro non manifestata, della giovane».

Valentini evidenzia alla Cassazione che non è stato spiegato lo svolgimento dell’abuso sessuale e l’atto induttivo. «Tra i due ragazzi vi fu consenso esplicito», si legge nel ricorso, «se vi fu dissenso quando si manifestò e se vi fu dissenso fu percepito da Tuccia? Questi passaggi sono stati completamente ignorati dalla Corte territoriale».

Fin qui le tesi della difesa.

Comunque il collegio d’Appello aveva aggravato la pena sotto il profilo della sanzione accessoria, visto che l’imputato è stato condannato anche all’interdizione perpetua da incarichi di tutela e curatela. Come aveva chiesto il sostituto procuratore generale Ettore Picardi, il quale aveva invocato la condanna a undici anni per l’accusato, di cui sette per la violenza sessuale e il resto per le lesioni, che nel corso della sua requisitoria aveva parlato di «brutalità della pratica sessuale», «disprezzo della vita altrui» bollando poi «il tentativo maldestro di far ricadere la colpa su altri». Ne venne fuori una personalità che fu definita come «luciferina».

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