Violenza sessuale, il pm chiede il processo per un vigile urbano 

L’uomo è accusato anche di tentata estorsione nei confronti della ex e di aver diffuso filmati osè Denunciato dalla donna, ma l’imputato nega e a sua volta presenta una querela per minacce

SULMONA. Violenza sessuale, tentata estorsione, simulazione di reato e diffusione di materiale dai contenuti osè. Queste le accuse che il sostituto procuratore della repubblica di Sulmona, Edoardo Mariotti, contesta a un vigile urbano, fino a qualche anno fa in servizio nella polizia municipale a Sulmona, che ha avuto anche ruoli dirigenziali (omettiamo il nome a tutela della presunta vittima, ndc). La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio a carico dell’uomo che dovrà presentarsi il prossimo 12 dicembre, davanti al gup del tribunale di Sulmona Marta Sarnelli, per l’udienza preliminare. I fatti risalgono allo scorso anno quando la donna, di Sulmona, dopo la fine della sua storia d’amore, si era recata al commissariato di polizia per presentare una denuncia.
Secondo l’accusa, l’uomo, dopo aver prestato una somma di 800 euro alla sua ex, avrebbe preteso «di recuperare il credito tramite prestazioni sessuali».
La donna, nello specifico, aveva riferito agli inquirenti di essere stata «indotta a compiere atti di natura sessuale» il 19 ottobre 2023, mentre i due erano in giro in auto. Finita la storia, sempre secondo la denuncia della donna, l’uomo avrebbe minacciato lei e i suoi familiari di divulgare filmati privati dal contenuto sessualmente esplicito. In particolare, stando agli atti d’indagine, l’imputato si sarebbe recato «a casa della sorella della persona offesa per lasciare il materiale nella cassetta della posta», per poi minacciarla di renderlo pubblico. Ma non è tutto. Secondo la Procura, l’imputato avrebbe simulato anche il reato di furto, nel momento in cui aveva denunciato lo smarrimento dell’hard disk, trovato poi dalla polizia nel corso della perquisizione. Tutte accuse che, secondo il pm Mariotti, sono solide per essere sostenute in giudizio. Di parere contrario l’agente e il suo avvocato, Massimo Zambelli, pronti a dare battaglia. La difesa sostiene infatti che non c’è stata alcuna violenza dal momento che la donna, dopo la fine della relazione, avrebbe più volte pedinato il suo ex, raggiungendolo persino in un viaggio in treno, recandosi nella sua abitazione e forzando la porta con un calcio, aggredendolo con lo spray al peperoncino. Ne è scaturita una contro denuncia per violazione di domicilio e minacce, finita sul tavolo del giudice per le indagini preliminari, dal momento che la procura ha chiesto l’archiviazione per la lieve entità dei fatti contestati e l’ufficiale si è opposto. Il settore anticrimine del commissariato aveva sequestrato, lo scorso anno, i telefoni sia alla donna che all’uomo per cercare elementi utili a supporto della denuncia presentata dalla ex, assistita dall’avvocato Alessandro Scelli.
I device sono stati oggetto di accertamenti tecnici disposti dalla Procura.
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