Violenza sessuale sulla compagna di classe
Denunciati quattro alunni di scuola media Hanno palpeggiato la loro amica 12enne
L’AQUILA. Una storia di branco e di bullismo a scuola. Quattro ragazzi, tra i 14 e i 16 anni, sono stati denunciati dai carabinieri per violenza sessuale nei confronti di una loro compagna di classe, di due anni più piccola. Il fatto si è verificato in una scuola media dell’Aquila, durante un’ora di buco per l’assenza di un insegnante. In quel momento non c’era neppure la bidella e mentre gli altri compagni di classe hanno approfittato della pausa per ascoltare musica o giocare a carte, quattro bulli hanno preso la loro compagna 12enne, l’hanno stretta in un angolo dell’aula e l’hanno palpeggiata.
L’episodio di bullismo si è verificato lo scorso 13 dicembre, nella scuola media “Dante Alighieri”.
Dopo la coraggiosa denuncia ai carabinieri dei genitori della bambina, vittima dell’aggressione e della violenza - consistita nel palpeggiarla - sono scattate le indagini dei militari della stazione di Paganica, al comando del luogotenente Maurizio Facchini, coordinate dal comandante della compagnia dell’Aquila, il capitano Marco Capparella, e dopo quasi un mese di interrogatori e testimonianze portate avanti con molta discrezione, sono stati denunciati, in stato di libertà, alla procura per i minorenni i quattro presunti responsabili.
Si tratta di compagni di classe della bambina aggredita, ma tutti più grandi: due macedoni, uno di 16 e uno di 14 anni, un aquilano, anche lui di 14 anni, e un altro 14enne, spagnolo, che sembra il “capo” del branco. Tutti ragazzi definiti «difficili», con “precedenti” nella stessa scuola di cattivo comportamento, ma sempre verbale, nei confronti di insegnanti e altro personale.
La bambina non ha denunciato subito il fatto, per timore. Ma poi si è confidata con i genitori, che si sono rivolti ai carabinieri. I vertici scolastici hanno reagito appena informati, dai militari, della gravità della cosa e il dirigente, Giuliano Tomassi, su decisione del consiglio di classe, ha sospeso dalle lezioni per otto giorni i quattro studenti responsabili della violenza. Per uno di loro, l’alunno spagnolo, ha anche chiesto al tribunale per i minorenni l’allontanamento, mentre uno degli altri tre si è ritirato subito dalla scuola e non è più rientrato. La bambina, però, è rimasta nella stessa classe, insieme agli altri tre del “branco”, che hanno finito di scontare la sospensione di otto giorni il 17 gennaio. Sembra abbiano anche chiesto scusa alla ragazza.
Si tratta di un atto di violenza che sembrerebbe studiato da tempo e messo in atto alla prima occasione, quando, quel 13 dicembre, per un buco nell’orario scolastico, la classe si è trovata senza insegnante, ma anche senza sorveglianza, come riferiscono i carabinieri.
I quattro hanno messo la compagna di classe in un angolo e hanno poi sistemato alcune sedie una sopra l’altra, coprendole con i giacconi, in modo da non essere visti. Ma la bambina ha reagito urlando e mentre gli altri compagni e compagne di classe si sono messe paura e non sono intervenute, sotto la minaccia dei bulli, quattro amichette della vittima si sono avvicinate all’improvvisata “capannina” e hanno cominciato a urlare contro gli aggressori. A quel punto sono state picchiate a loro volta da due bulletti, che sono poi tornati a dedicare le attenzioni alla loro vittima.
Ma le quattro compagne di classe hanno dato l’allarme e poco dopo, attirata anche dal trambusto che si era creato nell’aula, è arrivata la bidella, che si è accorta che qualcosa era successo, ma non aveva capito cosa. Per qualche giorno nessuno ha detto nulla, fino a quando la bambina si è aperta con i genitori e ha raccontato l’accaduto. È partita così l’inchiesta dei carabinieri, conclusa con i conseguenti deferimenti. Le indagini dei militari proseguono, per verificare se vi siano responsabilità penali soggettive per l’abbandono di monorenni, ovvero di un’intera classe di 12-14enni senza custodia.
L’episodio di bullismo si è verificato lo scorso 13 dicembre, nella scuola media “Dante Alighieri”.
Dopo la coraggiosa denuncia ai carabinieri dei genitori della bambina, vittima dell’aggressione e della violenza - consistita nel palpeggiarla - sono scattate le indagini dei militari della stazione di Paganica, al comando del luogotenente Maurizio Facchini, coordinate dal comandante della compagnia dell’Aquila, il capitano Marco Capparella, e dopo quasi un mese di interrogatori e testimonianze portate avanti con molta discrezione, sono stati denunciati, in stato di libertà, alla procura per i minorenni i quattro presunti responsabili.
Si tratta di compagni di classe della bambina aggredita, ma tutti più grandi: due macedoni, uno di 16 e uno di 14 anni, un aquilano, anche lui di 14 anni, e un altro 14enne, spagnolo, che sembra il “capo” del branco. Tutti ragazzi definiti «difficili», con “precedenti” nella stessa scuola di cattivo comportamento, ma sempre verbale, nei confronti di insegnanti e altro personale.
La bambina non ha denunciato subito il fatto, per timore. Ma poi si è confidata con i genitori, che si sono rivolti ai carabinieri. I vertici scolastici hanno reagito appena informati, dai militari, della gravità della cosa e il dirigente, Giuliano Tomassi, su decisione del consiglio di classe, ha sospeso dalle lezioni per otto giorni i quattro studenti responsabili della violenza. Per uno di loro, l’alunno spagnolo, ha anche chiesto al tribunale per i minorenni l’allontanamento, mentre uno degli altri tre si è ritirato subito dalla scuola e non è più rientrato. La bambina, però, è rimasta nella stessa classe, insieme agli altri tre del “branco”, che hanno finito di scontare la sospensione di otto giorni il 17 gennaio. Sembra abbiano anche chiesto scusa alla ragazza.
Si tratta di un atto di violenza che sembrerebbe studiato da tempo e messo in atto alla prima occasione, quando, quel 13 dicembre, per un buco nell’orario scolastico, la classe si è trovata senza insegnante, ma anche senza sorveglianza, come riferiscono i carabinieri.
I quattro hanno messo la compagna di classe in un angolo e hanno poi sistemato alcune sedie una sopra l’altra, coprendole con i giacconi, in modo da non essere visti. Ma la bambina ha reagito urlando e mentre gli altri compagni e compagne di classe si sono messe paura e non sono intervenute, sotto la minaccia dei bulli, quattro amichette della vittima si sono avvicinate all’improvvisata “capannina” e hanno cominciato a urlare contro gli aggressori. A quel punto sono state picchiate a loro volta da due bulletti, che sono poi tornati a dedicare le attenzioni alla loro vittima.
Ma le quattro compagne di classe hanno dato l’allarme e poco dopo, attirata anche dal trambusto che si era creato nell’aula, è arrivata la bidella, che si è accorta che qualcosa era successo, ma non aveva capito cosa. Per qualche giorno nessuno ha detto nulla, fino a quando la bambina si è aperta con i genitori e ha raccontato l’accaduto. È partita così l’inchiesta dei carabinieri, conclusa con i conseguenti deferimenti. Le indagini dei militari proseguono, per verificare se vi siano responsabilità penali soggettive per l’abbandono di monorenni, ovvero di un’intera classe di 12-14enni senza custodia.