Violenze a Luco, indagini su altri giovani
Raffica di controlli di carabinieri e polizia: arrestato l’ex pugile Di Berardino. Solidarietà alla famiglia del sindaco
LUCO DEI MARSI. Sospetti su un altro gruppo di giovani per le presunte violenze agli immigrati. Sono contenuti in una relazione che gli investigatori hanno presentato in Procura. Nel registro degli indagati il sostituto procuratore Guido Cocco ha iscritto tre giovani di Luco dei Marsi. Si tratta di Luigi Palma, figlio del sindaco, del cugino Francesco Palma e di Alessio Kanshaj. Palma, poliziotto di professione, è indagato per l’aggressione che sarebbe avvenuta il 25 settembre. Gli altri due per l’accoltellamento di un giovane di Trasacco, forse scambiato per un immigrato, accaduto la notte di venerdì 9 novembre. Almeno due, secondo la magistratura, le persone rimaste ignote che potrebbero avere preso parte ai pestaggi. Le accuse, ovviamente tutte da dimostrare, sono contenute in tre videointerviste ad altrettanti stranieri.
LA DIFESA. In settimana l’avvocato Antonio Milo, legale di Luigi Palma, presenterà una memoria difensiva. «Abbiamo piena fiducia nell’operato della magistratura» evidenzia l’avvocato Milo. Secondo la difesa, in un caso Luigi Palma è intervenuto per sedare una lite. Il resto della storia sarebbe priva di qualsiasi fondamento, innescata per denigrare il sindaco Domenico Palma e la sua famiglia. Si ipotizza anche una vendetta nei confronti del poliziotto, che, tra l'altro, tempo addietro aveva svolto indagini nei confronti del testimone. Il collegio difensivo è composto anche dagli avvocati Leonardo Casciere e Carlo Polce.
I CONTROLLI. L’altra notte i carabinieri hanno svolto un mirato servizio a Luco dei Marsi «finalizzato a garantire idonee condizioni di sicurezza urbana». Perché la tensione è alta. Oltre ai militari della stazione di Luco, sono intervenuti quelli delle caserme di San Benedetto dei Marsi, Trasacco e Celano. Ieri mattina un apposito servizio di vigilanza è stato svolto anche dalla polizia, su disposizione della questura dell’Aquila.
L’ARRESTO. Nei pressi di un bar di Luco i carabinieri, agli ordini del capitano Michele Borrelli, hanno arrestato l’ex pugile avezzanese Ivan Di Berardino, di 30 anni. Il giovane è sorvegliato speciale e secondo l’accusa ha violato le prescrizioni imposte dal giudice (non allontanarsi da Avezzano e restare in casa nelle ore notturne). La proprietaria del bar, Renata Preta, ha presentato una denuncia nei confronti dell’ex pugile per calunnia e danneggiamenti.
L’INTERVENTO. Sul caso-Luco interviene Oscar Di Giamberardino, presidente del comitato “Rinnovamento e rinascita per Luco”. Di Giamberardino ha espresso la propria solidarietà al sindaco Palma, ai giovani indagati e alle loro famiglie. «Questa campagna diffamatoria e denigratoria del paese e dei suoi abitanti deve finire o mi rimetterò in testa ai miei concittadini e questa gentaglia, clandestini e spacciatori, che finora abbiamo sopportato, la cacceremo a furor di popolo».
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