Vip raggirati, a giudizio anche tre dell’ex Carispaq
L’inchiesta partita nel 2011 con l’arresto di Lande, noto come il Madoff dei Parioli Il gup ha disposto la citazione dell’istituto di credito come responsabile civile
L’AQUILA. Rinvio a giudizio per tre funzionari di un’agenzia di Roma dell’ex Cassa di Risparmio dell’Aquila (Carispaq), oggi Bper, coinvolti nella vicenda di Gianfranco Lande, noto come il «Madoff dei Parioli», ideatore di una maxi-truffa messa a segno ai danni di centinaia di persone, tra cui molti vip. Lo ha stabilito ieri il gup Maddalena Cipriani fissando il processo al 5 febbraio 2014 davanti alla settima sezione penale.
Nei confronti di Maria Gabriella Valentini, responsabile dell’agenzia dal 2000 al 2006, s’ipotizza il reato di abusivismo finanziario. Roberto D’Alessandro, capo della filiale dal 2006 al 2009, e Marco Maddalena, responsabile dal 2009 in poi, sono accusati «di mancato adempimento dell’obbligo di identificazione della clientela».
I tre lavoravano nella filiale romana dove Lande effettuava investimenti e altre operazioni bancarie. In questo procedimento si sono costituiti parte civile 224 risparmiatori vittime dell’attività illecita. Mentre, su richiesta delle stesse parti civili, il gup ha disposto la citazione come responsabile civile della stessa Carispaq.
Secondo il capo di imputazione, in particolare la Valentini «avrebbe consentito l’effettuazione di movimentazioni finanziarie di ingentissimo valore, pari a non meno di 65 milioni di euro sia in entrata che in uscita, in assenza di plausibile giustificazione economica, in relazione a non autorizzate attività di investimento mobiliare e di gestione portafogli» riconducibili a Gianfranco Lande(quest’ultimo è stato condannato in primo grado a 9 anni), e all’ex amministratore della Eim Roberto Torregiani.
Secondo l’accusa i tre imputati avrebbero agevolato tutte le operazioni di Lande, omettendo di effettuare le dovute segnalazioni in materia di antiriciclaggio agli organi di vigilanza.
Oltre mille i clienti raggirati da Lande, il broker finito nel 2011 in carcere e conosciuto come il «Madoff dei Parioli». Secondo la Procura di Roma, accanto ai nomi di aristocratici, industriali, calciatori e attori truffati, figurerebbero nell’elenco dei clienti decine di persone con precedenti penali, taluni anche rilevanti, nonché qualche prestanome di «clan legati alla ’ndrangheta». Da qui il sospetto che dietro alcuni investimenti si celasse un’iniziativa finalizzata a ripulire il denaro sporco.
Tra i tanti raggirati anche l’ex bomber della Roma Ruggiero Rizzitelli, l’ex milanista Giovanni Stroppa e poi i fratelli Enrico e Carlo Vanzina, l’attore e doppiatore Claudio Sorrentino, David Riondino e due componenti della famiglia Guzzanti. Nell’elenco dei risparmiatori che avevano creduto in quelle azioni con nomi da catalogo vacanze (Blue water fund), rimanendo poi a mani vuote, anche dodici abruzzesi, tra cui un ex calciatore del Pescara.(cr.aq.)
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