Volkswagen truccate, richieste di danni
I proprietari: «Vogliamo una nuova macchina priva di difetti o la restituzione di quanto pagato per acquistarla»
L’AQUILA. Lo scandalo Volkswagen ha ripercussioni anche all’Aquila da dove partono le prime iniziative giudiziarie dei possessori di auto “truccate” i quali si sentono imbrogliati. Scatta, dunque, la battaglia legale. Nel mirino ci sono macchine con motori diesel dotate di centraline truccate per limitare l’emissione antiinquinamento durante i test di omologazione. L’avvocato Ubaldo Lopardi ha inviato alla Volkswagen Group spa di Verona e alla locale concessionaria (che ha un ruolo defilato non potendo sapere dell’imbroglio) nella quale avanza delle pretese ben chiare per conto di Alessia Giovannelli che nell’aprile 2014 acquistò una Golf.
Le richieste susseguenti allo scandalo sono queste: «La sostituzione dell’autoveicolo con uno nuovo privo delle note problematiche o, in alternativa, previa sostituzione dell’autovettura,il corrispondente di quanto ricevuto a titolo di prezzo oltre interessi e rivalutazione monetaria».
Ma nella nota si chiede anche il risarcimento di danni patrimoniali per 10mila euro. Qualora entro dieci giorni non ci sarà riscontro, sarà avviata la causa legale davanti a un giudice del tribunale civile.
Ma vediamo quali sono le ragioni alla base dell’iniziativa che, per ora, è solo stragiudiziale.
«Risulta evidente», dice l’avvocato nella nota inviata ai vertici del gruppo tedesco, «che l’azienda non abbia agito secondo le normali regole di buona fede e correttezza ma è anche certo che quanto acquistato, oltre a non essere conforme alla normativa, stia subendo e subirà un notevole deprezzamento commerciale. Da quanto reso ormai di dominio pubblico il mercato dell’autovettura acquistata è, e sarà, certamente falsato. Infatti il valore usato della macchina in questione non sarà certamente lo stesso».
Di qui la richiesta che è stata inviata, per quanto riguarda L’Aquila, anche per conto di altre persone che si trovano nella stessa situazione. Va comunque detto che queste auto sono sicure e possono essere usate regolarmente.
Punto forte della domanda è che, comunque, al di là della discussa contraffazione, il deprezzamento del modello sembra inevitabile per via del can can mediatico di risonanza mondiale.
Nel mirino, per quanto riguarda l’Italia, c’è un milione di veicoli. Lecito chiedersi, dunque, cosa rischiano i possessori di queste automobili: qualora dovessero essere riscontrate irregolarità nell’omologazione le responsabilità ricadrebbero soltanto sulla casa produttrice.
©RIPRODUZIONE RISERVATA