Zio e nipote bracconieri nel Parco
Nelle abitazioni dei due, sequestrati pezzi di carne e teste di cervo e capriolo trasformate in trofei
PESCASSEROLI. Teste di capriolo da trofeo, carne di cervo e munizioni da caccia sequestrate a due bracconieri attivi da tempo nel Parco nazionale d'Abruzzo. Si tratta di zio e nipote, con lo stesso nome, A.D.P., due cacciatori di contrabbando laziali: il primo di 47 anni e residente ad Itri, il secondo di 32 anni ma domiciliato ad Esperia. L'operazione antibracconaggio è scattata all'alba di giovedì scorso ed è stata eseguita dalle guardie del Parco sulla base di un decreto di perquisizione locale e sequestro emesso dalla procura della Repubblica di Sulmona. In azione 18 agenti, suddivisi in due distinti nuclei che, coordinati dal responsabile del servizio di sorveglianza Renato Di Cola, hanno effettuato, contemporaneamente, altrettante perquisizioni nelle abitazioni dei due uomini rintracciando la mercanzia. «Eravamo sulle tracce dei due bracconieri già da qualche mese» spiega Di Cola «e finalmente abbiamo messo a segno un intervento di rilevante importanza e di grande rilievo istituzionale, mai effettuato nella storia centenaria dell'Ente. Tutto è andato bene» aggiunge il capo delle guardie del Parco «anche se per concludere l'operazione ci siamo dovuti spingere fino ai due comuni laziali di Itri ed Esperia». Si tratta di due località molto lontane, ben oltre i confini del Parco e della zona di protezione esterna dell'area protetta.
Le perquisizioni hanno portato al sequestro di due teste di cervo, una di capriolo, due cartucce calibro 12 e soprattutto diversi pezzi di carne contenuti in vari sacchi di plastica. Sulla scorta dei sospetti degli uomini del servizio di sorveglianza dell'’Ente, da tempo sono state messo in atto una serie di attività investigative che hanno consentito di accertare l’intensa attività di bracconaggio attuata dai due ai danni della fauna protetta, nel cuore del Parco.
Non si esclude che dietro tali attività delittuose si nasconda un illegale e remunerativo commercio di carne e di teste di animali di specie protetta. Le persone sottoposte alle perquisizioni eseguite l’altro ieri, erano già state denunciate, tra l’altro, per esercizio abusivo di pascolo nelle località «Lago vivo» e «Valle Cupella» di Barrea, non lontane dal territorio laziale e molisano del Parco. Questa operazione fa seguito, peraltro, ad altre perquisizioni, compiute nei mesi passati ,a seguito delle quali sono stati individuati altri bracconieri, sempre nella zona del comune di Barrea e nella Valle del Giovenco, regolarmente denunciati all' autorità giudiziaria. ©RIPRODUZIONE RISERVATA