Zona rossa al cimitero macerie come il 6 aprile

Negli edifici danneggiati accesso ostruito dai materiali crollati per il sisma Situazione migliore nella parte nuova, realizzato anche un parcheggio interno

L’AQUILA. Chi volesse mettere un fiore alle tombe di uno dei loculari più vecchi del camposanto cittadino a quasi cinque anni dal terremoto non può farlo. Così capita anche nelle frazioni e nei paesi del circondario, dove, in certi casi la situazione è ben peggiore. Cumuli di macerie da una parte e aiuole rasate dall’altra. La dicotomia che si vive fuori, e spacca in due la città da ricostruire, si riflette anche dentro al cimitero monumentale che custodisce anche il sacrario delle vittime del terremoto del 6 aprile 2009 dove in tanti entrano per un pensiero a chi non è sopravvissuto alla catastrofe.

Alla vigilia della Commemorazione dei defunti, allora, c’è chi sposta tuttora le transenne per arrivare fin dove non si potrebbe – arrampicandosi sui cumuli di macerie di lapidi spezzate e cemento che non ha retto, quella notte – e chi invece, al massimo, potrà bagnarsi i piedi perché lo scarico della fontanella è ostruito. Il cimitero si è presentato così ai tanti visitatori che già da alcuni giorni a questa parte lo hanno affollato.

Nella zona vecchia rimangono interdette alcune aree come quella vicina al sacrario dei Nove Martiri aquilani, dove si arriva passando sopra ai detriti accumulati lungo la scalinata danneggiata dai crolli avvenuti dagli edifici vicini. Poco più avanti, nel nucleo centrale, il più vetusto del cimitero, ci sono ancora loculi aperti a vista. Ecco perché il sindaco parla della necessità di spostare alcune bare per effettuare i lavori di ripristino. Tuttavia, a passare nelle zone più disastrate si nota che tutto è rimasto come quattro anni fa. I materiali derivanti dai crolli non sono stati ancora rimossi.

Gli edifici nuovi non presentano troppi problemi di accessibilità, a parte l’immondizia che si accumula con maggiore frequenza. Nella zona alta, verso la Torretta, è stato aperto anche un parcheggio. Il custode del cimitero Nello Grego invita i visitatori a non intasare le strade adiacenti il camposanto ma a entrare dall’ingresso della Torretta che sarà aperto stamani dalle 7.

Sono partiti, intanto, da una quindicina di giorni i lavori al complesso conventuale degli Olivetani. Per ora i lavori riguardano il tetto, ma tra non molto si passerà anche alla chiesa di Santa Maria del Soccorso che risale al 1400. Ancora chiusa la camera mortuaria (lavori al via il prossimo anno), sta per essere avviato il progetto per la realizzazione della «sala del commiato» davanti all’ingresso principale dove insiste la tenda-chiesa. La sala sarà a disposizione per le veglie funebri, anche per coloro che non hanno la possibilità di celebrarle in casa.

LE MESSE. L’ufficio liturgico diocesano, nel rendere noto il programma delle celebrazioni per la solennità di Tutti i Santi e la Commemorazione di tutti i fedeli defunti, annuncia che questo pomeriggio alle 15,30, nella tenda-chiesa di Santa Maria del Soccorso, verrà celebrata la messa dall’arcivescovo metropolita Giuseppe Petrocchi.

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