Coronavirus, risparmio: gli abruzzesi tra bisogno di protezione e futuro
La congiuntura negativa preoccupa, ma i consulenti finanziari vanno in soccorso degli investitori e, con i mercati volatili, consigliano di controllare l’emotività evitando scelte affrettate
Le giornate molto nervose in Borsa, in Italia e nel mondo, preoccupano i risparmiatori di tutte le latitudini, abruzzesi in testa. È l’effetto coronavirus che supera il fronte sanitario e, dopo settimane di chiusura del Paese, attacca anche economia e risparmio. I listini restano in altalena a causa della forte volatilità per l’ormai certa gelata dell’economia globale provocata dalla pandemia, malgrado solo tre mesi fa Piazza Affari festeggiasse un 2019 con un rialzo da record.
Le ultime quattro settimane, però, hanno stravolto questo andamento. Da fine febbraio, quando l’emergenza ha colpito violentemente l’Italia, la Borsa di Milano ha perso oltre 14 miliardi con un calo del 30%. Anche i dati dell’economia reale preoccupano per le difficoltà oggettive che la gran parte delle aziende italiane deve affrontare a causa delle chiusure decise in funzione anti-contagio, al punto che le ultime indagini di Confindustria stimano un calo fino al 6% per l’intero Pil nazionale.
Controllare l’emotività e diversificare nella gestione del risparmio
Nonostante questo quadro, gli esperti concordano: nella gestione dei propri risparmi non è il momento di perdersi d’animo. “Vendere è una scelta sbagliata, dettata da comportamenti emotivi che, malgrado una fase di pressione come questa, non dovrebbero prendere il sopravvento”, spiega Ermes Biagiotti, Area Manager di Banca Generali Private Centro Italia.
“Non è semplice, ma bisogna provare a guardare ai propri risparmi con razionalità - aggiunge Biagiotti - È importante proteggerli attraverso un’accurata diversificazione e, ragionando con una prospettiva di lungo periodo, cercare magari di utilizzare parte della liquidità parcheggiata nei conti con interventi graduali e progressivi, così da cogliere al meglio le opportunità limitando le incognite dei sali e scendi dei mercati”.
La lezione del passato
Del resto, le reazioni dimostrate nel medio termine dopo le grandi epidemie del recente passato sono incoraggianti. È successo con l’Ebola, lo Zika e soprattutto con la Sars che nel 2003 affossò la Borsa di Pechino e bruciò oltre 25 miliardi di dollari di Pil. Una volta cessato l’allarme, però, si registrò un rapido recupero, con l’Msci China index che in due mesi rimbalzò dal -8,6% fino ad un clamoroso +31%.
Il sostegno delle banche centrali e gli impegni proporzionalmente vigorosi dei governi di tutti i Paesi interessati rappresentano una montagna di soldi che intende riportare fiducia e dare slancio alla ripartenza. Ripartenza che deve poggiare anche sul contributo del risparmio privato negli investimenti. “Avvicinare il risparmio all’economia reale è un modo concreto di aiutare il Paese a ripartire, senza dimenticare che ci sono opportunità anche nei momenti di forti oscillazioni”, spiega Biagiotti.
“Non è facile selezionare le aree geografiche, i settori e soprattutto il tempismo di mercato e per questo il supporto di professionisti serve per conciliare le iniziative con gli obiettivi che il cliente si è prefissato - rilancia il manager -. Ci sono società interessanti che continuano a far bene tra le utility, le energie rinnovabili, il pharma e alcuni Paesi emergenti risultano meno toccati dalle vendite”.
“Gli stessi fondi sostenibili si dimostrano più difensivi in questa fase e poi si può mantenere l’attenzione anche su certe scadenze dei titoli di Stato che, con il sostegno della Bce, stanno recuperando terreno”, conclude Biagiotti. Consigli affinché, nonostante la crisi, anche il risparmio degli abruzzesi guardi avanti confermando il proprio ruolo di stampella sociale delle famiglie e della collettività.