Pnrr, non solo una questione di fondi

Emblematica la situazione di Venosa, dove c’è confusione sui fondi europei per riparare la rete idrica

Al 30 giugno 2024, i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) già erogati ammontavano a 51,4 miliardi di euro, ma quelli spesi non andavano al di là del 26%. Quest’ultimo dato – unito al fatto che il 56% delle scadenze legate alla realizzazione del piano deve ancora essere completato – indica che il grosso del lavoro resta ancora da fare. Detto in altri termini, come Paese rischiamo di perdere un’opportunità straordinaria, forse unica.

La vicenda in Basilicata

Emblematica la vicenda di Venosa, una piccola città nel nord-est della Basilicata, vanta un passato ricco di storia e cultura radicato nel periodo Romano. Tra le altre cose, nel 65 a.C. diventò il luogo di nascita di quello che ancora oggi è il suo cittadino più famoso, il poeta latino Orazio.

La fontana di Messer Oto a Venosa. | Fabrizio La Rocca

Ad oggi Venosa, con la sua popolazione di circa 10 mila abitanti, preserva ancora i segni del suo ricco passato. Tra le numerose attrazioni che offre il comune, le numerose fontane sparse per la città, alcune vecchie di diversi secoli, catturano l’attenzione. Una di queste, la Fontana di Messer Oto, costruita all'inizio del XIV secolo, è caratterizzata da rubinetti difettosi,simbolo di un problema poco avvertito e poco discusso in Basilicata: le perdite idriche. In regione si perde il 65,5% dell'acqua potabile immessa nella rete idrica. È la quota più alta in Italia, ma il problema è di portata nazionale: sul territorio nazionale la percentuale è del 42,4% secondo dati Istat.

I rubinetti difettosi della fontana di Messer Oto a Venosa. | Fabrizio La Rocca

“Fare fronte a questo problema è fondamentale” dice Fabiana Papa, assessore all’Ambiente e alle opere pubbliche presso il comune di Venosa fino a giugno, quando è subentrata una nuova amministrazione a seguito delle elezioni comunali. I fenomeni siccitosi e la scarsità di risorse idriche nelle dighe hanno portato a un vero e proprio stato di emergenza, mentre Coldiretti Basilicata denuncia una situazione “drammatica” nei campi e negli allevamenti a causa della siccità.

Il fenomeno è solo una delle tante conseguenze del cambiamento climatico osservate in regione. Tra gennaio e aprile di quest’anno, la fornitura di acqua potabile nel comune lucano è stata interrotta 11 volte. In sette di queste occasioni l’interruzione era dovuta ad un guasto improvviso, una circostanza che crea problemi nella vita quotidiana degli abitanti del comune.

Un insieme di fattori dietro la siccità

Pasquale Coccaro, responsabile del settore qualità e quantità delle acque presso l’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale è tra i pochi che parlano apertamente di scarsità idrica in Basilicata. Il responsabile spiega che il territorio gestito dall’ente è caratterizzato da un sistema di trasferimento delle risorse idriche interregionale “particolarmente importante,” soprattutto per quanto riguarda l’acqua potabile. Il sistema converge in gran parte verso la Puglia, trattandosi dell'area dove le risorse idriche sono meno accessibili e quindi utilizzabili.

La Fontana Angioina, a Venosa. Da maggio 2024 non funziona più. | Fabrizio La Rocca

I fondi in arrivo

Venosa è uno dei 42 comuni Lucani che beneficerà dei 49,5 milioni di euro ricevuti da Acquedotto Lucano tramite il secondo strumento. I soldi serviranno a finanziare interventi mirati a ridurre le perdite tramite attività di rilievo, ricerca perdite, modellazione, ingegneria e digitalizzazione della rete idrica. L’obiettivo è di ridurre le perdite di più del 35% entro il 2025.

Acquedotto Lucano ha aggiudicato gli appalti per gli interventi previsti dal Pnrr alla fine del 2023. I lavori procedono e rispettano le scadenze, secondo Gravino.

Migliorare la rete idrica in Basilicata non sarà facile, e Coccaro sottolinea che ci sono numerosi ostacoli tecnici che complicano ulteriormente la sfida. Non sempre, ad esempio, le perdite sono facilmente individuabili, soprattutto nel caso di microperdite. Inoltre, è generalmente più complicato riparare la rete idrica e intervenire sulle condotte nelle aree urbane che altrove, anche a causa dei disagi che questo comporta per la popolazione locale.

Tuttavia, il responsabile sottolinea che gli investimenti sono fondamentali per il raggiungimento di questo obiettivo. "È fondamentale che ognuno di noi impari a gestire la risorsa che ci viene data comprendendo che non è più qualcosa di infinito e da dare per scontato”.

Una riflessione che chiama in causa il tema delle competenze, cruciale almeno quanto le risorse economiche necessarie per i lavori.