I progetti del coordinatore della squadra di esperti voluta dal presidente Chiodi e dall’assessore Gatti
«Abruzzo, così usciremo dalla crisi»
Martone: giovani e donne, la sfida sarà sull’occupazione e lo sviluppo
PESCARA. «In Abruzzo c’è una duplice crisi, quella globale e quella provocata dal terremoto. Il nostro obiettivo è creare opportunità ai giovani e a quanti sono usciti dal sistema produttivo, di avere occasioni di lavoro». Michel Martone, 35 anni, (il più giovane accademico d’Italia) docente di diritto del lavoro all’Università di Teramo e alla Luiss di Roma, nominato dalla Regione coordinatore della task force voluta dal presidente Chiodi e dall’assessore Gatti, spiega gli obiettivi della «squadra anticrisi».
La giunta ha infatti costituito la task force prevista nell’ambito del «Patto per la fiducia», sottoscritto fra la Regione, le sigle sindacali (tranne la Cgil che chiede il ripristino della concertazione) e le organizzazioni datoriali. Della task force oltre a Martone fanno parte il presidente della giunta regionale Gianni Chiodi, gli assessori Paolo Gatti e Alfredo Castiglione, il professor Giuseppe Mauro in qualità di consulente tecnico nominato dalle sigle sindacali aderenti al Patto (Cisl, Uil, Ugl), il professor Rodolfo Berardi in qualità di consulente tecnico nominato da tutte le associazioni datoriali.
«Ho accettato di coordinare il gruppo di lavoro», racconta Martone, «sia per la grande sintonia che c’è con il presidente Chiodi e l’assessore Gatti sia per cercare di valorizzare i giovani, le donne e le categorie considerate marginali, perchè questa crisi che era all’origine finanziaria ora colpisce l’economia reale e i primi che ne hanno subito le conseguenze sono i giovani, i precari e quei lavoratori in cassa integrazione. Anche a fronte delle risorse limitate con la Regione c’è la volontà a scommettere su queste categorie per cercare di ridurre al massimo i disagi e intraprendere una strategia di rilancio dello sviluppo, perchè ne abbiamo un disperato bisogno».
A giudizio del professor Michel Martone la prima cosa da fare è monitorare la situazione del lavoro e dell’economia in Abruzzo. «Raccogliere dati di tutti i settori produttivi e del lavoro», spiega il docente dell’università di Teramo che ha oriogini francesi, «e su questo conto molto sull’appoggio delle parti sociali che hanno dimostrato un grande senso di responsabilità. Ora si tratta di impostare un piano strategico e capire su quali punti di forza questa straordinaria regione può scommettere e investire». Al «Patto per la fiducia» però la Cgil non ha aderito chiedendo a Chiodi il ripristino delle regole della concertazione che seconddo il segretario regionale del sindacato Gianni Di Cesare, offre migliori garanzie non solo di dialogo ma anche operative. «Conto e spero che la Cgil partecipi a questo nostro percorso», auspica Martone, «la situazione in Abruzzo è così difficile che abbiamo bisogno dell’apporto e di tutti. Dopo la raccolta e lo studio dei dati potrebbero essere prese anche misure legislative. Penso ad alcuni settori come la green economy che è un asse importante, ma può essere una risposta per l’Abruzzo? Quindi è necessario capire la realtà per poi intervenire per sprigionare le risorse e la potenzialità dei giovani». Per l’assessore al lavoro, Paolo Gatti «La scelta di affidare il coordinamento del gruppo di lavoro al più giovane accademico italiano, oltre che per le evidenti capacità professionali del professore Martone, segna anche una direttrice di lavoro che la giunta ha voluto offrire: l’Abruzzo può essere il laboratorio nazionale dove sperimentare nuove vie che portino a siglare una pace generazionale e sociale sui temi del lavoro e del welfare fra chi oggi è troppo protetto e chi invece è privo di tutele».
(m.p.)
La giunta ha infatti costituito la task force prevista nell’ambito del «Patto per la fiducia», sottoscritto fra la Regione, le sigle sindacali (tranne la Cgil che chiede il ripristino della concertazione) e le organizzazioni datoriali. Della task force oltre a Martone fanno parte il presidente della giunta regionale Gianni Chiodi, gli assessori Paolo Gatti e Alfredo Castiglione, il professor Giuseppe Mauro in qualità di consulente tecnico nominato dalle sigle sindacali aderenti al Patto (Cisl, Uil, Ugl), il professor Rodolfo Berardi in qualità di consulente tecnico nominato da tutte le associazioni datoriali.
«Ho accettato di coordinare il gruppo di lavoro», racconta Martone, «sia per la grande sintonia che c’è con il presidente Chiodi e l’assessore Gatti sia per cercare di valorizzare i giovani, le donne e le categorie considerate marginali, perchè questa crisi che era all’origine finanziaria ora colpisce l’economia reale e i primi che ne hanno subito le conseguenze sono i giovani, i precari e quei lavoratori in cassa integrazione. Anche a fronte delle risorse limitate con la Regione c’è la volontà a scommettere su queste categorie per cercare di ridurre al massimo i disagi e intraprendere una strategia di rilancio dello sviluppo, perchè ne abbiamo un disperato bisogno».
A giudizio del professor Michel Martone la prima cosa da fare è monitorare la situazione del lavoro e dell’economia in Abruzzo. «Raccogliere dati di tutti i settori produttivi e del lavoro», spiega il docente dell’università di Teramo che ha oriogini francesi, «e su questo conto molto sull’appoggio delle parti sociali che hanno dimostrato un grande senso di responsabilità. Ora si tratta di impostare un piano strategico e capire su quali punti di forza questa straordinaria regione può scommettere e investire». Al «Patto per la fiducia» però la Cgil non ha aderito chiedendo a Chiodi il ripristino delle regole della concertazione che seconddo il segretario regionale del sindacato Gianni Di Cesare, offre migliori garanzie non solo di dialogo ma anche operative. «Conto e spero che la Cgil partecipi a questo nostro percorso», auspica Martone, «la situazione in Abruzzo è così difficile che abbiamo bisogno dell’apporto e di tutti. Dopo la raccolta e lo studio dei dati potrebbero essere prese anche misure legislative. Penso ad alcuni settori come la green economy che è un asse importante, ma può essere una risposta per l’Abruzzo? Quindi è necessario capire la realtà per poi intervenire per sprigionare le risorse e la potenzialità dei giovani». Per l’assessore al lavoro, Paolo Gatti «La scelta di affidare il coordinamento del gruppo di lavoro al più giovane accademico italiano, oltre che per le evidenti capacità professionali del professore Martone, segna anche una direttrice di lavoro che la giunta ha voluto offrire: l’Abruzzo può essere il laboratorio nazionale dove sperimentare nuove vie che portino a siglare una pace generazionale e sociale sui temi del lavoro e del welfare fra chi oggi è troppo protetto e chi invece è privo di tutele».
(m.p.)