l'emergenza

Abruzzo, dissesti e frane: ancora 36 fronti aperti

Emergenza diffusa sulle quattro province con famiglie isolate e numerosi disagi e interruzioni alle utenze di acqua, luce e gas. Ecco le principali criticità raccolte in un percorso multimediale

PESCARA. La terra che scricchiola. La terra che frana. La terra che preoccupa. Continua il movimento franoso in Abruzzo, dopo gli smottamenti nel Chietino e nel Pescarese provocati anche dalla situazione di dissesto idrogeologico e dal maltempo dei giorni scorsi, la situazione si fa piuttosto critica anche nel Teramano dove sono state evacuate varie famiglie  per la frana nella frazione Ripe di Civitella a Civitella del Tronto. Una situazione che vede aperti be 36 fronti nelle quattro province con disagi diffusi nell’arco di oltre un mese. I casi più gravi hanno visto frazioni isolate  e decine di famiglie sgomberate mentre il fronte maltempo ha provocato disguidi e interruzioni a migliaia di utenze di acqua, luce e gas. La mappa qui sotto propone un percorso interattivo alla scoperta delle maggiori criticità da un estremo all’altro della regione.

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Ripe di Civitella.  Partiamo dal nord, al confine con le Marche. Un centinaio di ettari di bosco in movimento, querce secolari comprese, con dieci famiglie che hanno dovuto abbandonare le loro case: a Civitella, nel teramano, si aggravano le condizioni della frana che mercoledì scorso ha provocato l'interruzione della strada provinciale 53 e sabato ha danneggiato una linea elettrica lasciando al buio la frazione di Ripe di Civitella. I tecnici della Protezione civile nazionale e i geologi dell’Università di Firenze sono al lavoro per cercare di far fronte ad una situazione che potrebbe peggiorare. Nelle ultime ore c’è stata una ricognizione aerea effettuata anche da parte dei dai vigili del fuoco sul cui elicottero c’era anche un geologo è impietosa: la terra scivola a valle a vista d’occhio ed un pezzo di montagna sta venendo giù.

Tra Abruzzo e Molise. Sul fronte opposto una frana che interessa, da oltre mezzo secolo, il territorio del comune molisano di Petacciato ha ripreso a muoversi creando disagi alle ferrovie e causando il blocco temporaneo del traffico dell’A14.  Lo smottamento ha anche diviso in due la strada provinciale interna che collega Termoli al paese. Una situazione che ha gettato il comune di Petacciato in un parziale isolamento.

I danni. Il bilancio complessivo è quello di un mese di passione. Secondo i calcoli della Regione occorrono 595 milioni per mettere in sicurezza l'Abruzzo dal rischio idrogeologico. Sono cifre calcolate per difetto, ma sono quelle necessarie per le opere prioritarie (classificate come urgenti, con priorità alta, media e moderata) segnalate dalle amministrazioni locali ed elaborate dai servizi del Genio civile regionale. Il piano è stato presentato nei mesi scorsi al governo. In totale si calcola che in Abruzzo ci siano 1200 situazioni di dissesto idrogeologico.

leggi anche: Ripe di Civitella, in frana cento ettari di bosco Sul posto i geologi dell'Università di Firenze inviati dal capo della Protezione civile Gabrielli per studiare un piano e decidere se evacuare tutto il paese: finora 10 le famiglie allontanate. Il professor Moretti: "Bisogna togliere l'acqua con cui cammina questo animale vivo"

Niente acqua per giorni. Nel picco massimo dell’emergenza oltre 65mila persone sono rimaste senz’acqua nel Pescarese e nel Teramano a causa della rottura delle condotte idriche in seguito a frane legate al maltempo dei giorni scorsi.  Nella provincia di Pescara, le rotture si sono verificate sull’ acquedotto Tavo diramazione Sud, a Farindola (almeno alla quinta rottura) e a Loreto Aprutino (Pescara).  Disagi analoghi nel Teramano, con i tecnici del Ruzzo intervenuti su più fronti per il ripristino a tempo record delle condotte. A Tossicia gli operai hanno lavorato giorno e notte per ridurre a minimo le interruzioni sull’acquedotto che serve Teramo, Montorio e Campli. Rotture sono state registrate anche in Val Vibrata.

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Criticità aperte. Criticità aperte in paesi come Cellino Attanasio, Bucchianico, Tossicia, oppure Pietranico dove si contano i danni inferti al territorio dalle piogge delle settimane scorse. Ieri, la situazione si è aggravata per due famiglie che vivono in campagna dove un fronte di frana ha coinvolto le abitazioni di residenza e il sindaco Francesco Del Biondo ha dovuto emanare l’ordinanza di sgombero di 2 nuclei familiari.