Abruzzo, elezioni in maggio. Il Pd a Chiodi: “Vuole prendere sei mesi di stipendio in più”
Paolucci e D’Alessandro attaccano il governatore che punta all’accorpamento delle elezioni regionali con le europee: “Vuole allungare la legislatura oltre la scadenza naturale perché è attaccato alla poltrona”
L’ AQUILA. - «Il presidente Chiodi sta dimostrando agli abruzzesi un fatto inequivocabile: è attaccato alla sua costosissima poltrona più di ogni altra cosa, più delle stesse regole della democrazia. È solo per questa ragione che si è regalato sei mesi di stipendio allungando la legislatura regionale oltre la scadenza naturale per la prima volta nella storia repubblicana». Lo affermano il segretario regionale dell’ Abruzzo del Pd Silvio Paolucci e il capogruppo in Consiglio regionale Camillo D’Alessandro.
«A pagare questo bonus di 200 giorni saranno gli abruzzesi, costretti a sei mesi di ordinaria amministrazione pagata a peso d’oro e con il rischio reale di illegittimità del voto e dunque di ricorsi - dicono Paolucci e D’Alessandro in una nota - è per questo che non crederanno alle tante bugie che Chiodi e i suoi alleati racconteranno ogni giorno, come quella sull’utilizzo dei fondi europei: Chiodi sta nascondendo che restituiremo il 40 per cento dei fondi assegnati all’ Abruzzo. Saranno sei mesi di bugie e promesse, oltre che di costi esorbitanti. Ma per Chiodi oggi conta solo la poltrona, tanto che da marzo 2013 a maggio 2014 si è occupato solo di legge elettorale, proroghe elettorali, incompatibilità sulle candidature, firme per presentare le liste. Noi - concludono gli esponenti del Pd - stiamo lavorando perchè questa brutta pagina di democrazia possa essere archiviata e si possa aprire una stagione di buon governo innovativo e riformatore».
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