la polemica
Aca, Mascia a Castricone «Difendi solo le poltrone»
PESCARA. Non si placano le polemiche tra il sindaco Luigi Albore Mascia e il segretario provinciale del Pd Antonio Castricone, sulla gestione dell’Aca. Ieri, il primo cittadino ha replicato al...
PESCARA. Non si placano le polemiche tra il sindaco Luigi Albore Mascia e il segretario provinciale del Pd Antonio Castricone, sulla gestione dell’Aca. Ieri, il primo cittadino ha replicato al dirigente del Pd, che lo ha accusato di voler fare il picconatore nei confronti del partito dell’acqua, senza rendersi conto dei problemi di Pescara . «Le accuse, anche personali», ha affermato Mascia, «rivoltemi dal segretario provinciale del Pd e dipendente dell'Aca Antonio Castricone, in merito alla gestione dell'azienda Aca, mi obbligano a una replica. Il livore del segretario-dipendente Castricone non mi ha meravigliato, né scomposto: ha confermato quanto ho sostenuto giorni fa, il partito dell'acqua targato Pd difende se stesso, dunque non difende le ragioni dei cittadini, non difende quell'Abruzzo che, pur essendo una delle regioni più ricche d'acqua d'Italia, rimane ogni estate a secco». Non chiede conto evidentemente», ha proseguito, «di dove finiscono i soldi delle bollette pagate dai contribuenti, visto che di investimenti sulla rete non se ne fanno se ogni estate riparliamo sempre delle stesse reti colabrodo. Il partito dell'acqua targato Pd difende le proprie poltrone e i propri presidi del potere. E già qui mi sorge una domanda: Castricone ha difeso l'operato dell'Aca come dipendente Aca, responsabile della sezione Recupero crediti, o come segretario provinciale del Pd, dunque ha difeso il carrozzone Aca?». «Castricone», ha osservato, «parla di una città con una cattiva raccolta dei rifiuti, ma ha descritto la Pescara che abbiamo trovato nel 2009».
«Al dipendente Aca Castricone», ha concluso, «al quale chiedo anche di spiegare quale procedura concorsuale gli abbia consentito di occupare l'odierno impiego, consiglio di lavorare con impegno, dando il proprio contributo all'efficientamento di un'azienda che oggi presenta molte, troppe carenze e di cui a pagare i danni sono i cittadini».
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