parla l’ex consigliere

Acerbo: «La seduta sospesa? Con me non era mai successo»

PESCARA. «Quando ero consigliere comunale ho organizzato tante proteste in aula, ma nessuno si è mai azzardato ad interrompere le sedute». Maurizio Acerbo, consigliere storico di Rifondazione...

PESCARA. «Quando ero consigliere comunale ho organizzato tante proteste in aula, ma nessuno si è mai azzardato ad interrompere le sedute». Maurizio Acerbo, consigliere storico di Rifondazione comunista, ora ex, commenta così la decisione del presidente del consiglio comunale Antonio Blasioli di interrompere, giovedì scorso, la seduta per la protesta del centrodestra, che in aula ha indossato magliette con la scritta «Alessandrini dimettiti».

Acerbo, lei ha organizzato tante proteste in consiglio, ma nessuno l’ha mai fermata?

«Mi ricordo ancora, nel 2000 o 2001, quando portai in consiglio comunale i palloncini per protestare contro il bilancio stilato dall’allora giunta Pace. Ma la protesta più eclatante la organizzai, sempre in quegli anni, quando in aula si discusse del prg. Un emendamento del centrodestra per cementificare villa Basile mi fece andare su tutte le furie e per bloccarlo salii sui banchi della maggioranza».

Le sembra giusto che l’attuale presidente del consiglio comunale Blasioli abbia interrotto la seduta, giovedì scorso, per le magliette indossate dall’opposizione?

«Il regolamento del consiglio comunale, all’articolo 45, mi pare che disciplini il comportamento dei consiglieri e non mi sembra che vieti di indossare magliette con la scritta “Alessandrini dimettiti”. Non mi sembra che vi fossero i presupposti per la sospensione della seduta da parte del presidente. I consiglieri hanno diritto ad esprimere rilievi, critiche e censure. Gli unici limiti posti dal regolamento riguardano il rispetto e la buona educazione, ma non c’è nulla di maleducato nel chiedere le dimissioni di un sindaco».

Fatto sta che il sindaco Alessandrini ha definito una trappola quella seduta del consiglio.

«Definire una trappola una seduta del consiglio è una fesseria. Sospenderla è una fuga dal confronto. Sarebbe stato meglio che il sindaco e la maggioranza che lo sostiene, la quale non ha detto nulla sulla decisione di non procedere con il divieto di balneazione dopo la comunicazione del superamento dei limiti, replicassero alle critiche dell’opposizione e di tanta parte della cittadinanza».(a.ben.)

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