Acerbo: «Senza mercato tutelato penalizzati anziani e disabili»

PESCARA. L’addio al mercato tutelato è al centro dell’attenzione per l’impatto che ha sulle famiglie.«Il governo Meloni», osserva Maurizio Acerbo, segretario nazionale del partito della Rifondazione...

PESCARA. L’addio al mercato tutelato è al centro dell’attenzione per l’impatto che ha sulle famiglie.
«Il governo Meloni», osserva Maurizio Acerbo, segretario nazionale del partito della Rifondazione comunista-Sinistra europea, «cancella il mercato tutelato anche per i clienti vulnerabili. Anziani con più di 75 anni, disabili, persone che abbisognano di apparecchi medicali salvavita, famiglie povere saranno consegnate al mercato "libero", cioè a bollette assai più alte. Grazie a Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia milioni di italiane e italiani saranno tartassati con la fine del mercato tutelato».
Secondo Acerbo «la mancata proroga del mercato tutelato per elettricità e gas è una pugnalata del governo Meloni alle cittadine e ai cittadini. Scrivono mercato ma si legge furto ai danni degli utenti. I dati sono inequivocabili: con il mercato tutelato gli aumenti delle bollette erano più contenuti rispetto al cosiddetto mercato libero. Noi di Rifondazione Comunista rivendichiamo di esserci sempre opposti alla privatizzazione e alla liberalizzazione del settore energetico. Le tutele graduali sono una presa in giro. Intanto l'aumento sarà del 12%».
Acerbo non risparmia critiche al governo Meloni «che si è rimangiato le promesse di proroga e si è inchinato alle società private e ai diktat dell’Unione Europea».
«Il loro sovranismo», rincara la dose il segretario nazionale del partito della Rifondazione comunista-Sinistra europea, «è una barzelletta. La fine della maggior tutela condanna cittadine/i a essere derubati da società private in nome di una falsa ideologia del mercato. Tutti sanno che poi alle chiacchiere sul mercato segue il cartello per spennare i cittadini. Gli stessi esponenti della destra hanno ammesso che la maggior tutela garantisce i cittadini dagli aumenti spropositati derivanti da operazioni speculative. L’opposizione parlamentare dovrebbe fare autocritica per non aver cancellato la norma che prevedeva la fine del mercato tutelato e aver proceduto per proroghe. I lavoratori e le famiglie hanno diritto a un modello energetico giusto e sostenibile che funzioni per garantire i loro bisogni non per aumentare gli extraprofitti delle società energetiche e dei loro azionisti».