Acqua, Castricone contro Mascia
Il segretario provinciale del Pd: «Il sindaco delle figuracce non può fare il picconatore contro l’Aca »
PESCARA. È scoppiata la guerra dell’acqua. La combattono i partiti politici sulle macerie di una rete idrica obsoleta (ieri c’è stato un guasto in via del Circuito), davanti alla porta di un’Aca strangolata dalla lottizzazione, mentre decine di paesi subiscono un anacronistico razionamento. Due giorni fa, il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia ha prodotto una lettera di accuse, condivisa da molti, contro il Pd, che ha la triste fama di essere il partito dell’acqua. Ora gli risponde Tony Castricone, segretario provinciale del Pd nonché responsabile della sezione Recupero crediti dell’Azienda acquedottistica sotto accusa. E anche in questo caso ci sono molti passaggi che trovano facile credito. «Stupefacenti le parole del sindaco che si scopre, all'improvviso, picconatore, ma in realtà prova a fare sciacallaggio politico contro il Pd nel pieno di una crisi idrica che sta investendo l'intero Abruzzo e gran parte d'Italia. Una crisi idrica per la quale la Giunta regionale di centrodestra ha decretato lo stato di emergenza», scrive Castricone. «A sentirlo parlare sembra di ascoltare uno di quei sindaci che amministrano una città che funziona alla perfezione, governata da una nuova e formidabile classe politica, fatta di amministratori che si svegliano presto al mattino e vanno a dormire tardi la sera per produrre risultati a favore dei cittadini. Una di quelle città dove ci sono parcheggi, dove il servizio di raccolta dei rifiuti eccelle per pulizia, tempestività e soprattutto per un livello di differenziazione degli stessi dalle percentuali elevate, dove c'è un porto funzionante che permette al settore della marineria, e non solo, di svolgere quotidianamente il proprio lavoro e tanto altro ancora. In una calda estate, con una grave emergenza acqua in corso, certamente determinata anche da una rete idrica obsoleta e sulla quale andrà necessariamente fatto un serio investimento di ammodernamento, il sindaco Albore Mascia pensa di poter diventare il paladino dei cittadini o meglio il neo picconatore. In realtà», e qui i toni si fanno pesanti, «è davanti agli occhi di tutti l'inefficienza della sua azione, la pigrizia e l'ignavia con la quale ha preferito che fossero altri a occuparsi dell'emergenza del porto della sua città, delle polemiche e della cortina di fumo che avvolge la gestione dei parcheggi in città. Senza voler parlare del servizio di raccolta dei rifiuti, con cassonetti maleodoranti, cumuli di rifiuti di vario genere abbandonati per strada per giorni e giorni. Il sindaco neo picconatore dovrebbe cominciare a vedere tutte queste cose che non vanno nella sua città e anche lì dovrebbe alzare la voce, evitando di rimanere, per qualche ora al giorno, chiuso nella sua torre d'avorio comunale, protetto da suoi amati tornelli da stadio».
Castricone conclude suggerendo ad Albore Mascia di non scagliare pietre, perché anche nel suo schieramento abbondano i peccatori. «Il Pd non vuole solo respingere queste accuse strumentali, vuole anche ricordare al sindaco che gli organismi dell'Aca, prima ancora del giudizio che se ne vuole dare, sono stati eletti, sempre da sindaci e votati anche da sindaci del suo partito e del centrodestra. Così come esponenti del suo partito e del centrodestra hanno fatto e fanno parte dell'amministrazione di quell'ente. Parlando di attrezzi da lavoro, Albore Mascia si sta dando la zappa sui piedi».
©RIPRODUZIONE RISERVATA