Acqua, Cordoma contro la stangata
Oggi l’Ato ripropone gli aumenti. An: «È un balzello iniquo»
MONTESILVANO. Il comune di Montesilvano guida la rivolta contro l’aumento delle tariffe dell’acqua che, scongiurato nei mesi scorsi, sarà riproposto oggi al voto dell’assemblea dell’Ato, presieduta da Giorgio D’Ambrosio. Il sindaco Pasquale Cordoma voterà no alla proposta di elevare la tariffa, portandola da 0,90 a 1,03 euro, un incremento considerato ingiustificato a fronte di servizi inadeguati.
L’ordine del giorno, infatti, prevede l’adeguamento alle sentenze del Tar del maggio scorso che, pur avendo bocciato gli aumenti previsti per i Comuni sub-concessionari (Chieti, San Giovanni Teatino e Manoppello), ha dichiarato legittimi gli incrementi per i Comuni soci. «A seguito delle recenti elezioni amministrative, grazie anche alla vittoria del centrodestra a Montesilvano, si è modificato il quoziente dei voti all’assemblea dell’Ato» si legge in una nota del coordinamento provinciale di Alleanza nazionale, il partito del sindaco, «questo potrebbe significare che se il comune di Pescara e quello di Chieti manterranno fede agli impegni presi, sommando il voto di Montesilvano, si potrebbe scongiurare l’ennesimo, iniquo balzello ai danni dei cittadini.
Mentre si tenta di ritoccare in alto le tariffe, il sistema idrico abruzzese continua a essere il peggiore d’Italia, con una dispersione di acqua potabile oltre il 60 per cento». Accanto a Lillo Cordoma si schiera il sindaco di Tocco da Casauria, Rizziero Zaccagnini, giovane esponente di Rifondazione comunista, che oggi, a Pescara, terrà una conferenza stampa assieme al parlamentare Maurizio Acerbo per denunciare il rischio di una stangata sull’acqua e per lanciare un appello a tutte le amministrazioni comunali «a opporsi a qualsiasi aumento». «L’Ato vuole procedere a una semplice presa d’atto degli aumenti» sottolinea Zaccagnini, «noi invece chiederemo di ridiscutere tutto».
L’ordine del giorno, infatti, prevede l’adeguamento alle sentenze del Tar del maggio scorso che, pur avendo bocciato gli aumenti previsti per i Comuni sub-concessionari (Chieti, San Giovanni Teatino e Manoppello), ha dichiarato legittimi gli incrementi per i Comuni soci. «A seguito delle recenti elezioni amministrative, grazie anche alla vittoria del centrodestra a Montesilvano, si è modificato il quoziente dei voti all’assemblea dell’Ato» si legge in una nota del coordinamento provinciale di Alleanza nazionale, il partito del sindaco, «questo potrebbe significare che se il comune di Pescara e quello di Chieti manterranno fede agli impegni presi, sommando il voto di Montesilvano, si potrebbe scongiurare l’ennesimo, iniquo balzello ai danni dei cittadini.
Mentre si tenta di ritoccare in alto le tariffe, il sistema idrico abruzzese continua a essere il peggiore d’Italia, con una dispersione di acqua potabile oltre il 60 per cento». Accanto a Lillo Cordoma si schiera il sindaco di Tocco da Casauria, Rizziero Zaccagnini, giovane esponente di Rifondazione comunista, che oggi, a Pescara, terrà una conferenza stampa assieme al parlamentare Maurizio Acerbo per denunciare il rischio di una stangata sull’acqua e per lanciare un appello a tutte le amministrazioni comunali «a opporsi a qualsiasi aumento». «L’Ato vuole procedere a una semplice presa d’atto degli aumenti» sottolinea Zaccagnini, «noi invece chiederemo di ridiscutere tutto».