Acqua, regole antispreco «Devono collaborare tutti» 

Stamattina in Comune il confronto di amministratori e associazioni con il sindaco Pierotti (Anaci): pronti a mettere piccoli serbatoi. Dal Codacons appello ai politici 

PESCARA. Responsabilità, lotta agli sprechi, ma anche proposte e qualche critica: questa mattina nella sala giunta del Comune di Pescara al tavolo convocato dal sindaco Carlo Masci, si affronta di petto l’emergenza idrica che diventa ogni giorno più grave e spigolosa. «No alle polemiche, adesso serve la collaborazione di tutti», aveva detto Masci dopo la visita alla sede Aca. Oltre al primo cittadino, saranno presenti Aca, Ersi e associazioni di categoria, oltre ai rappresentanti degli amministratori di condominio e del Codacons, che tutela i consumatori.
Marco Pierotti, presidente degli amministratori di condominio (Anaci), con il suo studio gestisce oltre 100 condomini in città: «Abbiamo fatto un incontro all’Aca lunedì scorso», racconta Pierotti, «per far fronte alla riduzione della portata dell’acqua, consumare meno è la soluzione principale». Ma il problema resta e bisogna trovare una soluzione più stabile. Pierotti anticipa la proposta che oggi consegnerà nelle mani del sindaco: «Il problema c'è, anche se in molti condomini della città l’autoclave è presente e attenua l’emergenza. In alcuni casi, però, i serbatoi sono alti e manca la pressione minima per azionarli. Pensiamo per questo d’installare serbatoi più bassi che siano sempre pieni e possano, con delle pompe, far arrivare l’acqua nei serbatoi più grandi. Questo metodo era già la prassi trent’anni fa, tornare al passato adesso sembra la via per cercare di superare il problema. Il sindaco? Vedremo cosa ci dirà, noi abbiamo pronto un decalogo per i nostri amministrati con degli accorgimenti per ridurre al minimo gli sprechi».
Anche il Codacons Abruzzo è pronto a dire la sua nell’incontro odierno organizzato da Carlo Masci per riunire tutti gli attori che possono dare un contributo in questo momento di crisi.
«L’emergenza idrica sia la grande occasione per dotare tutti i condomini di autoclave», dice l’avvocato Vittorio Ruggieri, che tutela i consumatori. «La politica, però, dovrebbe fare qualcosa in più: serve una legge regionale e agevolazioni per installarle, qualcosa in più del bando attuale. Va detto, poi, che sotto una determinata pressione, che causa la mancata erogazione dell’acqua, ci sarebbero inadempimenti contrattuali dell’Aca, che deve garantire un minimo ai cittadini altrimenti rischia anche eventuali azioni legali».
Il Codacons ora presenterà idee e suggerimenti: «La carenza idrica sarà una delle grandi emergenze del futuro», aggiunge Ruggieri, «e questo significa che bisogna pianificare una serie d'investimenti». Uno dei passaggi fondamentali sarà l’impegno di Aca a svolgere al più presto i lavori di manutenzione della rete idrica: l’Aca punta ad investire 60 milioni di euro per ridurre le perdite causate da condutture obsolete e spesso guaste.
«L’autoclave diventa solo un palliativo se la pressione dell'acqua è vicina allo zero. Credo che l’argomento ormai necessiti di una conferenza di servizi che sia sempre operativa e che metta insieme tutti per cercare di trovare soluzioni alla questione», chiude Ruggieri.
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