Addio all’inventore Remo Saraceni papà del “Big Piano” 

A Pescara, dove ha figli e nipoti, aveva regalato la fontana riproduzione dell’installazione creata per il film con Hanks

PESCARA. È morto Remo Saraceni, il “papà” del Big Piano di piazza Salotto. Aveva 89 anni e viveva a Philadelphia, negli Stati Uniti. L’ultima volta che aveva visitato Pescara è stato nel Natale 2022, durante l'inaugurazione della sua invenzione, la fontana interattiva col pianoforte a pavimento, da lui creata e divenuta celebre grazie al film “Big”, del 1988, con Tom Hanks, suo grande amico.
Saraceni, originario di Fossacesia ma legato a Pescara dove si era trasferito da giovane e dove vivono ancora figli e nipoti, soffriva da tempo di un male incurabile. È morto la notte scorsa nella sua abitazione americana. Lascia i figli, Luca e Ugo e i nipoti, Federico e Caterina che risiedono a Pescara. La moglie, Maria Teresa Francione, di Ortona, è scomparsa 29 anni fa.
I funerali si svolgeranno negli Usa (la data è ancora da stabilire) nella città, Philadelphia, dove nel 1966 aveva scelto di stabilirsi dopo essere partito da Pescara con il sogno americano in tasca. È il figlio Luca, dirigente nel settore Opere pubbliche del Comune di Pescara, a raccontare colui che «negli Stati Uniti era conosciuto come l'inventore».
Nato a Fossacesia il 15 gennaio 1935, Saraceni, ingegnere elettronico, dopo il matrimonio con Maria Teresa, negli anni ’60 si è fermato per un breve periodo a Pescara dove lavorava nel negozio Philips di piazza Salotto. Ma la città, pur amandola, gli stava stretta. Così è volato in America.
«Inizialmente è approdato nella Silicon Valley californiana», prosegue il figlio, «dove era impegnato nei programmi missilistici degli Stati Uniti. Mi raccontava sempre che la notte voleva rimanere nei laboratori per poter osservare e usare le tecnologie altamente innovative per quell’epoca. Erano ancora gli anni delle sperimentazioni, ma lui era affascinato da quel mondo, tanto da lasciare Pescara per sempre per costruire il suo sogno di vita lì». La moglie lo raggiungeva di tanto in tanto e nel frattempo sono nati Luca e Ugo. «Papà era un artista, un sognatore, un uomo che ha vissuto la sua vita esattamente come la voleva. Io l’ho conosciuto all’età di undici anni, ma ci siamo sempre sentiti per telefono almeno una volta ogni tre giorni. Lui era sempre in viaggio, non si è mi risposato, ha creato musei interattivi in Messico e in Bolivia. Nel 1972 a Santa Monica, in California, ha creato una radio a energia solare e le sue lampade a forma di nuvole sono esposte in un museo di New York».
«Era malato da tempo ma non ci ha mai detto nulla che potesse preoccuparci», fino alla morte, avvenuta la notte scorsa nella sua casa- studio di Philadelphia. Negli anni ’80 l’incontro con Tom Hanks «con cui sono rimasti amici ancora oggi, insieme hanno anche preso un premio alla carriera», e poi l’idea «di donare alla città di Pescara, la città che ha amato e dove vivono i suoi figli e i suoi nipoti, The Big Piano. Un esemplare simile è stato realizzato per un ospedale di bambini a Kansas City». Nel dicembre 2022, malfermo ma determinato, Saraceni ha presentato alla città il suo gioiello. «Il suo ultimo regalo a Pescara», conclude Luca Saraceni.
E il sindaco Carlo Masci: «A Saraceni, le cui opere sono esposte in tutto il mondo e che ha ricevuto riconoscimenti prestigiosi, desidero dire il mio grazie di cuore a nome di tutta la città, per aver voluto donare qualcosa di suo all’Abruzzo, sua terra di origine, dando un segno tangibile delle sue capacità e del suo estro».