Affitti, aiuti beffa a Pescara: "C’è chi riceve solo 1 euro"

Versamenti ridotti al minimo per i 335 inquilini che hanno richiesto un aiuto per pagare il canone di locazione. Il Sicet Cisl: «È una vergogna, c’è chi non riesce ad arrivare alla fine del mese»

PESCARA. Il fondo istituito dallo Stato per aiutare gli inquilini indigenti a pagare gli affitti si è trasformato quest’anno in una beffa per i cittadini pescaresi. Alcune famiglie, quando sono andate a riscuotere i contributi in banca riservati agli indigenti che pagano affitti ai privati, si sono viste versare appena un euro. Lo ha rivelato Alberto Corraro, segretario regionale del Sicet, il sindacato degli inquilini della Cisl.

Non è andata meglio ad altri cittadini ammessi nella graduatoria degli aventi diritto all’aiuto economico riferito all’anno 2012, perché il contributo massimo versato quest’anno dal Comune non ha superato i 167 euro, sempre secondo i dati forniti dal sindacato.

I tagli dello Stato. Il Comune, in realtà, non c’entra niente. Gli aiuti risicati derivano dai fondi che lo Stato ha assegnato quest’anno alle Regioni e queste ultime ai vari Comuni. I fondi assegnati per il 2012 sono stati letteralmente falcidiati. Al punto tale che il Comune di Pescara si è ritrovato a gestire uno stanziamento di appena 40.799,91 euro, a fronte di un versamento nel 2011 di ben 458.944 euro. Il contributo si è ridotto di 900 volte.

E le conseguenze si stanno facendo sentire in questi giorni, quando i cittadini vanno ad incassare gli assegni. «I fondi sono stati notevolmente ridotti», ha affermato l’assessore alle politiche della casa Isabella Del Trecco, «ma gli importi versati ai singoli cittadini non li conosco».

I versamenti beffa. Il sindacato inquilini della Cisl, invece, sembra conoscere bene gli importi. «Le famiglie stanno ricevendo contributi da uno a 167 euro», ha detto Corraro, «è una vergogna se si considera che sono cittadini indigenti che non riescono ad arrivare alla fine del mese».

L’anno scorso, la situazione era ben diversa. Con il sostanzioso fondo assegnato dalla Regione, il Comune era riuscito a versare in media 986,23 euro ad ogni famiglia e in graduatoria c’erano addirittura 684 cittadini, quasi il doppio di quest’anno.

A cosa può servire il contributo di un euro a un inquilino che non ce la fa a tirare avanti? Bisogna infatti considerare che il reddito medio annuo di chi ha presentato domanda per ottenere gli aiuti sfiora i 9.000 euro, cioè appena 750 euro al mese, mentre il canone medio annuo supera i 4.400.

Esclusi gli extracomunitari. Tra l’altro, il numero degli inquilini ammessi al contributo per il 2012 si è ridotto notevolmente rispetto agli anni passati. Su 436 domande presentate, sono state inseriti in graduatoria 335 famiglie, mentre 128 sono state escluse. «È stata fatta un’energica scrematura», ha spiegato il segretario del Sicet, «perché sono stati esclusi dal contributo gli extracomunitari. Nel bando è stata inserita una clausola che limita l’accesso agli aiuti ai cittadini residenti in Italia da almeno 10 anni e in Abruzzo da almeno 5». E non basta. Nel bando erano richiesti la residenza nel Comune di Pescara e la titolarità di un contratto di locazione di un alloggio non a canone sociale ubicato nel Comune di Pescara. Sono stati esclusi, quindi, gli inquilini degli alloggi popolari e i contratti di affitto stipulati per un solo anno. Era richiesto, infine, un reddito annuo convenzionale complessivo non superiore per l’accesso agli alloggi di edilizia residenziale pubblica, pari a 15.853,63 euro. Il canone di locazione doveva incidere in misura non inferiore al 14 per cento, se il reddito annuo non superava 11.985,22 euro, oppure non inferiore al 24 per cento se il reddito non era superiore a 15.853,63 euro.

©RIPRODUZIONE RISERVATA