Affondo di Sel: «Il Comune di Penne è in agonia»

PENNE. Le tensioni interne al Pd pennese e alla maggioranza del sindaco Rocco D’Alfonso non sono un bene per la città. E’ questa, in sintesi, l’idea che il segretario pennese di Sel, Guglielmo Di...

PENNE. Le tensioni interne al Pd pennese e alla maggioranza del sindaco Rocco D’Alfonso non sono un bene per la città. E’ questa, in sintesi, l’idea che il segretario pennese di Sel, Guglielmo Di Paolo, si è fatto del governo cittadino dopo l’ultimo consiglio comunale. «Il momento è molto delicato e questo modo di governare aumenta il distacco dalla vita amministrativa. I consiglieri del Pd Gabriele Vellante e Gabriele Pasqualone, con l’ astensione al voto in consiglio comunale sugli equilibri di bilancio, hanno certificato che il governo cittadino è politicamente finito. A questo punto è meglio non prolungare l’agonia». Secondo il segretario di Sel le beghe interne alla maggioranza e al Pd sono l’ennesima sconfitta per il governo D’Alfonso che, poco tempo fa, ha dovuto già fare i conti con le dimissioni dell'assessore all’urbanistica Carmine Leone e del consigliere Api Remo Evangelista. «E' evidente a tutti», aggiunge Di Paolo, «che la situazione in cui versa la città di Penne non può essere affrontata dall'attuale maggioranza, che ha dimostrato di essere totalmente inadatta al ruolo che gli elettori le avevano affidato. E’ fondamentale adottare misure correttive strutturali che questa amministrazione ha evitato di assumere da troppo tempo. Occorrono idee e capacità per salvare il nostro Comune dall'inevitabile degrado economico, urbano e sociale in cui lo stesso sta sprofondando col passare dei giorni. Penne è prossima al punto di non ritorno e priva di qualsiasi infrastruttura capace di renderla competitiva con le altre realtà regionali: gli impianti sportivi sono fermi, la zona artigianale è causa di problemi anziché di benessere e la chiusura di strutture ed enti si consuma nel più assoluto silenzio. E' ora che questa maggioranza comprenda che è giunta l’ora di farsi da parte visto che le misure suggerite dai tecnici comunali non vengono adottate. Abbiamo a cuore il futuro della nostra città e non permetteremo che a pagare il conto siano i giovani e i deboli della nostra comunità». (f.bel.)

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