«Aiutatemi a trovare il mio Dorinel»
Appello della madre: «Ho sentito mio figlio quella sera, usciva con una ragazza. Poi il suo telefono si è spento dalle 23.04»
LORETO APRUTINO. «Qualsiasi cosa sia successo, si deve fare vivo, mi deve chiamare o andare dai carabinieri». Domnica Vaduva è la mamma di Dorinel, come chiamano a casa Dorel Vaduva, il 44enne romeno scomparso da Loreto lo scorso 31 gennaio. E al decimo giorno di ricerche senza esito e di un silenzio sempre più drammatico, la madre del dipendente del vivaio Ortoplant di Loreto rompe il silenzio. E da Silvi, dove lavora come badante, la donna si appella con tutta la sua disperazione al figlio e alle forze dell’ordine.
«La mamma e i suoi fratelli l’aspettano, questo deve sapere Dorinel, un ragazzo fuori da tutte le cose brutte, dalla droga, dalle armi, dalla prostituzione. Dorinel andava a lavorare, faceva un po’ di spesa, ogni tanto veniva da me, mi aiutava, non era uno che andava in giro, aveva una vita normalissima». E mentre racconta, torna all’ultima telefonata con il figlio. «L’ultima volta che l’ho sentito è stata proprio mercoledì sera. Ci siamo sentiti al telefono prima che uscisse. Mi ha detto che si doveva incontrare con una ragazza, perché Dorinel non è fidanzato. Si è detto che ha una compagna ma no, è una ragazza con cui ci siamo aiutati ogni tanto solo per pagare l’affitto». E in quell’ultima conversazione con il figlio, la mamma, spinta dall’istinto, chiede al figlio di dirle il nome della ragazza con cui stava uscendo. «Così vedo com’è su Facebook»; dice la madre a Dorinel, ottenendo un nome e un cognome a cui la donna, nei giorni successivi alla scomparsa del figlio, fa ricorso per conoscere dettagli preziosi da chi avrebbe visto per ultima il suo Dorinel. «Con mio figlio parlavo di tutto, per questo lui poi mi ha dato il nome della ragazza che poi ho finito per contattare. L’ho chiamata dopo che Dorinel non rispondeva a tutti i messaggi che gli mandavo, dopo i vocali in cui mi sfogavo e gli urlavo di darmi notizie, quando a un certo punto non sapevo più che cosa stava succedendo. E così l’ho chiamata: sei l’ultima che l’ha visto, le ho detto, mi devi dire dov’è». E la donna racconta alla madre di Dorinel che dopo l’incontro serale del 31 lui era tornato a casa, così le aveva detto il giovane quando le telefonò poco dopo. «Io le ho chiesto se in quella chiamata aveva sentito rumori esterni, o se le era sembrato che Dorinel fosse effettivamente a casa, ma lei ha detto che non si è resa conto se era dentro o fuori. Ora è tornata in Romania. Io sto ancora cercando mio figlio».
È disperata Domnica, arrivata in Italia nel 2003 e raggiunta poi da due dei suoi tre figli maschi. «Dorinel, il più piccolo, è arrivato nel 2007», racconta, «ha sempre lavorato». È per questo che non si dà pace la donna, mentre confida l’unico motivo di preoccupazione del figlio. «Si è lasciato con la moglie nel 2012 e finora sono stati anni di processi e denunce, Dorinel ha sempre sofferto tanto per il fatto che non poteva vedere la figlia, che è in provincia di Pescara con la madre. Questo è il suo più grande dolore».
Intanto, dopo 10 giorni, Domnica ha in mano solo un orario: le 23,04. «È l’ora da cui risulta spento il telefono di mio figlio il 31 gennaio, l’ora in cui si sono persi tutti i contatti con lui. Dorinel mi manca, manca a tutti, è un pezzo di pane, vi prego aiutatemi a ritrovarlo». Il giovane si è allontanato a bordo della sua Audi A3 con targa EA 338 KR.
«La mamma e i suoi fratelli l’aspettano, questo deve sapere Dorinel, un ragazzo fuori da tutte le cose brutte, dalla droga, dalle armi, dalla prostituzione. Dorinel andava a lavorare, faceva un po’ di spesa, ogni tanto veniva da me, mi aiutava, non era uno che andava in giro, aveva una vita normalissima». E mentre racconta, torna all’ultima telefonata con il figlio. «L’ultima volta che l’ho sentito è stata proprio mercoledì sera. Ci siamo sentiti al telefono prima che uscisse. Mi ha detto che si doveva incontrare con una ragazza, perché Dorinel non è fidanzato. Si è detto che ha una compagna ma no, è una ragazza con cui ci siamo aiutati ogni tanto solo per pagare l’affitto». E in quell’ultima conversazione con il figlio, la mamma, spinta dall’istinto, chiede al figlio di dirle il nome della ragazza con cui stava uscendo. «Così vedo com’è su Facebook»; dice la madre a Dorinel, ottenendo un nome e un cognome a cui la donna, nei giorni successivi alla scomparsa del figlio, fa ricorso per conoscere dettagli preziosi da chi avrebbe visto per ultima il suo Dorinel. «Con mio figlio parlavo di tutto, per questo lui poi mi ha dato il nome della ragazza che poi ho finito per contattare. L’ho chiamata dopo che Dorinel non rispondeva a tutti i messaggi che gli mandavo, dopo i vocali in cui mi sfogavo e gli urlavo di darmi notizie, quando a un certo punto non sapevo più che cosa stava succedendo. E così l’ho chiamata: sei l’ultima che l’ha visto, le ho detto, mi devi dire dov’è». E la donna racconta alla madre di Dorinel che dopo l’incontro serale del 31 lui era tornato a casa, così le aveva detto il giovane quando le telefonò poco dopo. «Io le ho chiesto se in quella chiamata aveva sentito rumori esterni, o se le era sembrato che Dorinel fosse effettivamente a casa, ma lei ha detto che non si è resa conto se era dentro o fuori. Ora è tornata in Romania. Io sto ancora cercando mio figlio».
È disperata Domnica, arrivata in Italia nel 2003 e raggiunta poi da due dei suoi tre figli maschi. «Dorinel, il più piccolo, è arrivato nel 2007», racconta, «ha sempre lavorato». È per questo che non si dà pace la donna, mentre confida l’unico motivo di preoccupazione del figlio. «Si è lasciato con la moglie nel 2012 e finora sono stati anni di processi e denunce, Dorinel ha sempre sofferto tanto per il fatto che non poteva vedere la figlia, che è in provincia di Pescara con la madre. Questo è il suo più grande dolore».
Intanto, dopo 10 giorni, Domnica ha in mano solo un orario: le 23,04. «È l’ora da cui risulta spento il telefono di mio figlio il 31 gennaio, l’ora in cui si sono persi tutti i contatti con lui. Dorinel mi manca, manca a tutti, è un pezzo di pane, vi prego aiutatemi a ritrovarlo». Il giovane si è allontanato a bordo della sua Audi A3 con targa EA 338 KR.