Al Comune i beni confiscati ai rom

L’ente acquisisce villetta e appartamento con box di proprietari condannati, diventeranno centri sociali

PESCARA. Il Comune acquisisce al proprio patrimonio due beni immobili oggetto di sequestro e di confisca da parte del tribunale di Pescara. È la prima volta che accade. Si tratta di un appartamento uso abitazione situato in via Colle Marino 19, con annesso garage, quest'ultimo di 22 metri quadrati e di un fabbricato parzialmente costruito, piano terra e primo piano, in via Stradonetto 166, con un terreno annesso di 575 metri quadrati.

Entrambe le strutture, come previsto nel decreto emanato dall'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, appartenenti originariamente a una famiglia rom di Pescara, saranno destinati a finalità sociali.

«Parliamo», ha spiegato l'assessore comunale Eugenio Seccia, «di immobili che, su decreto del tribunale, emanato il 2 ottobre del 2008, sono stati oggetto prima di sequestro, poi di confisca, su applicazione del decreto legislativo 159 del 2011 che consentiva di bloccare i beni facenti capo alla criminalità organizzata e che probabilmente erano provento di attività illecite». «In seguito a sentenza definitiva passata in giudicato della Corte di Cassazione nel giugno 2012», ha aggiunto, «superate le tre fasi di giudizio, i due beni immobili confiscati sono stati devoluti al patrimonio indisponibile dello Stato, finendo rapidamente in condizioni di degrado, specie l'immobile di via Stradonetto, costruito solo parzialmente e facile rifugio di disperati. Persone che si sono introdotte all’interno, prendendone possesso e trasformandolo in ricettacolo di rifiuti».

Stesso discorso per l'appartamento in via Colle Marino, a pochi passi dal liceo scientifico Da Vinci. Lo scorso febbraio l'Agenzia nazionale per l'amministrazione dei beni sequestrati ha inviato una lettera al Comune, all'Agenzia del Demanio, alla Provincia e alla Regione, manifestando la disponibilità a trasferire agli enti locali i due immobili per lo svolgimento di attività sociali. « Ho sottoscritto una nota», ha affermato Seccia, «manifestando la volontà dell'amministrazione comunale ad acquisire al proprio patrimonio indisponibile i due immobili confiscati per l'utilizzo come sede di associazioni operanti in ambito sociale.

«L'Agenzia», ha rivelato, «ha subito accolto la nostra proposta emanando un decreto, lo scorso 21 giugno, con il quale acquisiamo la piena proprietà dei due manufatti. A questo punto attendiamo solo di portare la delibera in consiglio comunale per il parere definitivo. Consideriamo questo passaggio solo una formalità visto l'elevato valore sociale dell'operazione, che andrà anche ad accrescere l'entità del nostro patrimonio. Dopo l'approvazione da parte dell'aula, decideremo la destinazione finale dei due immobili».

«La destinazione», ha concluso, «comunque dovrà essere di tipo sociale, al fine di favorire anche l'azione di recupero di zone profondamente degradate, come via Stradonetto, eliminando ogni possibile presenza abusiva nei due immobili».(cr.pe.)

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