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Alberi tagliati è polemica fra Comune e ambientalisti
COLLECORVINO. La coalizione di associazioni ambientaliste formata da Conalpa, (Coordinamento nazionale alberi e paesaggio), Wwf, Italia Nostra e Pro Natura torna a protestare contro l’abbattimento...
COLLECORVINO. La coalizione di associazioni ambientaliste formata da Conalpa, (Coordinamento nazionale alberi e paesaggio), Wwf, Italia Nostra e Pro Natura torna a protestare contro l’abbattimento degli alberi sulla strada 151 disposto dalla Provincia di Pescara, in accordo con il Comune di Collecorvino, per rendere meno pericolosa la strada. Secondo le associazioni, gli amministratori pubblici hanno sottovalutato il valore ambientale delle piante che vengono sacrificate oggi per migliorare la viabilità.
«La distruzione del viale alberato tra Cappelle sul Tavo e Collecorvino», dicono gli ambientalisti, «non risolverà affatto il problema degli incidenti. Ribadiamo che la colpa di questi ultimi non sono gli alberi, ma la distrazione, l’alta velocità e l’alcool. Gli esponenti della Provincia di Pescara dovrebbero prima di tutto capire quali siano gli eco-servizi fondamentali degli alberi, formidabili barriere fonoassorbenti, capaci di purificare l’aria nelle realtà più inquinate, capaci di mitigare il clima urbano soprattutto nei mesi caldi, in grado poi di creare bellezza e turismo su vasti territori. A noi sta a cuore prima di tutto la salute pubblica che è minacciata da un crescente inquinamento».
Diversa è la posizione dell’amministrazione comunale di Collecorvino che spiega le motivazioni di questa decisione e la volontà di compensare la perdita di questo verde con un intervento di ripiantumazione in luoghi più adeguati. I lavori in corso d’opera, come ha spiegato il sindaco Antonio Zaffiri, serviranno a mettere in sicurezza questa strada dove si concentrano ogni giorno alti volumi di traffico. «Era necessario procedere al taglio», dice Zaffiri, «poiché su quel lato, dove peraltro ci sono i pali della pubblica illuminazione spesso oscurati dalle piante, verranno realizzate piazzole di servizio al trasporto pubblico e per gli scuolabus e installati dei dissuasori di velocità. Non era possibile posizionare dei guard rail perché si sarebbe ristretta ulteriormente la carreggiata». (c.f.)
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