Alcolici vietati ai minorenni
Pescara come Milano, stop ai cocktail agli under 16
PESCARA. Da oggi, chi vende o somministra alcolici ai giovani al di sotto di 16 anni rischia multe fino a 300 euro. E’ quanto stabilisce l’ordinanza firmata ieri dal sindaco, Luigi Albore Mascia. Pescara ha seguito l’esempio di Milano e Monza.
Si tratta dei primi due Comuni che hanno introdotto il divieto tassativo per gli under 16. Pescara è la terza città in Italia che adotta un provvedimento così restrittivo. Chissà se servirà a ridurre il consumo di alcol tra i giovani. Per la verità, c'è un articolo del Codice penale, il 689, che vieta già da tempo la somministrazione di qualunque bevanda alcolica ai minori di 16 anni. Ma è stato spesso disatteso. Ora, l’amministrazione comunale spera di poter rafforzare tale divieto con l’ordinanza. Gli esercenti saranno obbligati a chiedere i documenti d’identità ai giovani prima di somministrare loro bevande alcoliche. «Il nostro obiettivo», hanno detto il sindaco e l’assessore al commercio, Stefano Cardelli, «è quello di garantire la sicurezza dei cittadini, attraverso regole certe e trasparenti, partendo dai nostri ragazzi».
L'ordinanza comunale ricalca in grandi linee quella emanata alcuni giorni fa dal sindaco di Milano, Letizia Moratti, ma differisce sull’entità delle sanzioni. Il capoluogo lombardo applica multe di 500 euro, mentre Pescara si ferma a 300.
Il resto del provvedimento non cambia. In pratica, in tutto il territorio di Pescara sono proibite la vendita e la somministrazione di bevande alcoliche di qualunque gradazione, compresi i cocktail contenenti alcol in quantità limitata o diluita, ai giovani con età al di sotto di 16 anni. Scattano i divieti anche per la vendita e la somministrazione di bevande erogate dai distributori automatici.
I minorenni, d'ora in poi, non potranno consumare né bevande e né aperitivi fruttati in cui sia presente una pur minima quantità di alcol. «Bevande» ha sottolineato il sindaco «che spesso vengono considerate innocue dai ragazzi e che invece producono gli stessi pericolosi effetti delle bevande più tradizionali». L’ordinanza, tra l’altro, è stata emanata proprio nel giorno in cui il vice presidente del consiglio comunale, Massimiliano Pignoli e il consigliere, Vincenzo Di Noi, entrambi della Lista Teodoro, hanno annunciato la presentazione di una mozione per impegnare l'amministrazione ad adottare lo stesso provvedimento in vigore a Milano. Il sindaco li ha battuti sul tempo.
Intanto, è già arrivata la prima reazione all’ordinanza. Carlo Miccoli, presidente della Fipe, la federazione degli esercenti della Confcommercio, nonché titolare del bar Excelsior, ha espresso il suo parere favorevole. «Il divieto è giusto, anche se viene già rispettato da tempo dalla nostra categoria», ha affermato, «bisognerebbe, però, aumentare l’informazione tra i giovani sui rischi che comporta l’alcol».
Si tratta dei primi due Comuni che hanno introdotto il divieto tassativo per gli under 16. Pescara è la terza città in Italia che adotta un provvedimento così restrittivo. Chissà se servirà a ridurre il consumo di alcol tra i giovani. Per la verità, c'è un articolo del Codice penale, il 689, che vieta già da tempo la somministrazione di qualunque bevanda alcolica ai minori di 16 anni. Ma è stato spesso disatteso. Ora, l’amministrazione comunale spera di poter rafforzare tale divieto con l’ordinanza. Gli esercenti saranno obbligati a chiedere i documenti d’identità ai giovani prima di somministrare loro bevande alcoliche. «Il nostro obiettivo», hanno detto il sindaco e l’assessore al commercio, Stefano Cardelli, «è quello di garantire la sicurezza dei cittadini, attraverso regole certe e trasparenti, partendo dai nostri ragazzi».
L'ordinanza comunale ricalca in grandi linee quella emanata alcuni giorni fa dal sindaco di Milano, Letizia Moratti, ma differisce sull’entità delle sanzioni. Il capoluogo lombardo applica multe di 500 euro, mentre Pescara si ferma a 300.
Il resto del provvedimento non cambia. In pratica, in tutto il territorio di Pescara sono proibite la vendita e la somministrazione di bevande alcoliche di qualunque gradazione, compresi i cocktail contenenti alcol in quantità limitata o diluita, ai giovani con età al di sotto di 16 anni. Scattano i divieti anche per la vendita e la somministrazione di bevande erogate dai distributori automatici.
I minorenni, d'ora in poi, non potranno consumare né bevande e né aperitivi fruttati in cui sia presente una pur minima quantità di alcol. «Bevande» ha sottolineato il sindaco «che spesso vengono considerate innocue dai ragazzi e che invece producono gli stessi pericolosi effetti delle bevande più tradizionali». L’ordinanza, tra l’altro, è stata emanata proprio nel giorno in cui il vice presidente del consiglio comunale, Massimiliano Pignoli e il consigliere, Vincenzo Di Noi, entrambi della Lista Teodoro, hanno annunciato la presentazione di una mozione per impegnare l'amministrazione ad adottare lo stesso provvedimento in vigore a Milano. Il sindaco li ha battuti sul tempo.
Intanto, è già arrivata la prima reazione all’ordinanza. Carlo Miccoli, presidente della Fipe, la federazione degli esercenti della Confcommercio, nonché titolare del bar Excelsior, ha espresso il suo parere favorevole. «Il divieto è giusto, anche se viene già rispettato da tempo dalla nostra categoria», ha affermato, «bisognerebbe, però, aumentare l’informazione tra i giovani sui rischi che comporta l’alcol».