Alloggi provvisori, in lista d’attesa 210 famiglie

È stata approvata la nuova graduatoria degli aspiranti assegnatari 416 le domande presentate, la metà esclusa per mancanza di requisiti

PESCARA. Sono 210 le famiglie che non possono permettersi l’affitto di una casa privata e attendono dal Comune l’assegnazione di un alloggio provvisorio. I loro nomi sono contenuti nella nuova graduatoria che gli uffici dell’ente hanno provveduto a redigere sulla base delle domande presentate dal primo gennaio al 30 giugno scorsi.

Le richieste erano in tutto 416, ma circa la metà, cioè 206, è stata scartata per la mancanza di alcuni requisiti. Le 210 famiglie inserite nella lista d’attesa ora dovranno aspettare che si liberi qualche alloggio provvisorio per ottenere l’assegnazione. Potranno cioè beneficiare dell’eventuale disponibilità di appartamenti da assegnare con contratti di un solo anno, rinnovabili per un altro. Nel frattempo, potranno anche accedere al nuovo bando per gli alloggi definitivi, pubblicato nei giorni scorsi, che scade il prossimo 29 agosto.

Le case non bastano per tutti. Lo dimostrano i numeri. Per gli alloggi definitivi, ci sono 445 famiglie in attesa, ma ora questo numero è destinato a crescere perché il Comune ha riaperto il bando.

Altri 210 sono in graduatoria per un alloggio provvisorio. «All’interno di quest’ultima classifica», ha spiegato l’assessore alle politiche della casa Isabella Del Trecco, «ci sono cittadini che si trovano a dover fronteggiare una grave emergenza abitativa, ad esempio a causa di uno sfratto esecutivo con il rilascio immediato di una casa. Una situazione che può far finire una famiglia in mezzo a una strada».

Una legge regionale consente al Comune di poter utilizzare il 30 per cento degli alloggi popolari disponibili per fronteggiare questi casi di emergenza temporanea.

Sono entrate in graduatoria per gli alloggi provvisori tutte le famiglie che possiedono gli stessi requisiti richiesti per le case popolari definitive. I requisiti di base per essere ammessi erano la cittadinanza italiana o europea (per gli extracomunitari veniva richiesto il permesso di soggiorno valido); la residenza anagrafica o l’attività lavorativa prevalentemente nel Comune di Pescara; il non essere titolari di diritti di proprietà, usufrutto, uso o abitazione di un alloggio; l’assenza di precedenti assegnazioni di appartamenti realizzati con contributi pubblici; un reddito annuo complessivo del nucleo familiare non superiore a 12.923,82 euro all’anno, per una famiglia con due componenti, ridotto di 516,46 euro per ogni altro componente oltre i primi due; non aver ceduto l’alloggio eventualmente assegnato in precedenza. Gli anziani che vivono con una pensione sociale minima hanno ottenuto dei punti in più, in base alle modifiche di una legge regionale: 2 in più, se il richiedente è ultrasettantenne; 3, se vive da solo o in coppia.

©RIPRODUZIONE RISERVATA