l’indagine della capitaneria

Aperta un’inchiesta stesso procedimento della Costa concordia

PESCARA. Per un tragicomico gioco del destino, la draga Cobra sarà sottoposta allo stesso procedimento di carattere amministrativo della Costa Concordia. Il fascicolo è stato aperto dalla capitaneria...

PESCARA. Per un tragicomico gioco del destino, la draga Cobra sarà sottoposta allo stesso procedimento di carattere amministrativo della Costa Concordia. Il fascicolo è stato aperto dalla capitaneria di porto nelle ore successive all’incidente, sulla base alle disposizioni contenute nell’articolo 587 del codice della navigazione, che prevede l’obbligo dell’autorità marittima, in caso di incidente, a «procedere a sommarie indagini sulle cause e sulle circostanze del sinistro». Le stesse, in sostanza, seguite nelle ore successive alla terribile sciagura che si è verificata nelle acque davanti all’isola del Giglio.

Martedì pomeriggio, negli uffici di piazza della Marina, sono stati ascoltati il comandante del motopontone Cobra Samuel Tiozzi, i due marinai e il gruista che si trovavano sull’imbarcazione al momento del violento scontro contro le due campate del Ponte del Mare.

I rilievi sul posto, i provvedimenti presi e le indagini effettuate andranno a ingrossare un verbale che sarà trasferito al comandante della Direzione marittima Luciano Pozzolano. Sarà poi la Direzione marittima a decidere, qualora ne dovesse ravvisare i presupposti, di trasferire il fascicolo al ministero dei Trasporti per l’eventuale apertura dell’inchiesta formale.

Nessun risvolto sul piano penale, almeno per il momento, visto che la Procura non ha ravvisato la necessità di aprire alcun procedimento.

«Il motopontone Cobra attualmente è fermo al cantiere del molo», sottolinea il capitano di fregata Enrico Macrì, «perché il braccio della gru è spezzato e potrebbe aver riportato altre lesioni. Lo scafo è inservibile, ma non è sotto sequestro. Adesso dovranno portarlo in Veneto per le riparazioni. Fortunatamente non è stato sottoposto a sigilli, altrimenti le procedure di ripresa delle operazioni di dragaggio si sarebbero allungate ulteriormente». ©RIPRODUZIONE RISERVATA