Aperta un’inchiesta sulle Naiadi E scatta la chiusura delle piscine 

Ispezione per 5 ore di polizia giudiziaria, carabinieri dell’Ispettorato del lavoro e vigili del fuoco All’ingresso spunta il cartello: «Indifferibili prove antincendio, il complesso disponibile oggi alle 14»

PESCARA. Blitz della procura di Pescara ieri mattina alle Naiadi. Ad appena cinque giorni dalla riapertura dopo due mesi di stop, le attività sono state al momento sospese con un provvedimento amministrativo.
Uomini della polizia giudiziaria (polizia di Stato e carabinieri), insieme allo speciale nucleo del Nil dei carabinieri dell’Ispettorato del lavoro e ai vigili del fuoco, hanno eseguito una lunga ispezione nel complesso delle piscine che ha riaperto i battenti soltanto il 16 ottobre scorso, con il tuffo inaugurale del governatore dell’Abruzzo, Marco Marsilio: «Un tuffo di ottimismo», così l’ha chiamato il presidente.
Una ispezione che diventa il primo, anzi il secondo, passaggio ufficiale della magistratura e che ufficializza l’esistenza di un’inchiesta sulla complessa vicenda delle Naiadi. Il fascicolo è nelle mani del procuratore capo Giuseppe Bellelli, proprio a significare la massima attenzione che la procura di Pescara vuole riservare a questa indagine che non si sa ancora se contro ignoti (come è ipotizzabile in questa fase) oppure se ci siano già indagati.
Sta di fatto che si tratta del secondo atto ufficiale perché il primo risale ai primi di settembre scorso quando gli investigatori della procura andarono al Servizio Politiche turistiche e sportive della Regione Abruzzo per acquisire tutta la documentazione relativa alle questioni delle Naiadi: in primis tutto ciò che riguarda l’attività preparatoria alla gara da 39 milioni di euro che ha poi portato la Regione a riaprire le piscine affidandole in gestione al Club Aquatico Asd.
E dunque ieri, per più di cinque ore, c’è stata questa ispezione culminata con la sospensione dell’attività emessa con atto amministrativo dall’Ispettorato del lavoro, al quale si sarebbero aggiunte delle prescrizioni dei vigili del fuoco.
Ieri pomeriggio, sulla porta d’ingresso delle piscine è comparso un avviso agli utenti nel quale la direzione scrive: «Ci hanno appena comunicato di effettuare delle indifferibili prove antincendio ed evacuazione che coinvolgono l’intero impianto.
Il complesso sarà di nuovo disponibile sabato 21 ottobre dalle ore 14». Una previsione forse azzardata perché la riapertura sarà possibile, ma soltanto dopo che saranno state ristabilite le prescrizioni imposte dal Nil e dai vigili del fuoco: e questo potrebbe accadere soltanto dopo una seconda ispezione.
Ma la questione antincendio potrebbe essere l’ultimo dei problemi per la nuova gestione e per la Regione che ha formulato il bando ventennale: l’indagine della procura sembra stia scavando a fondo su tutto l’iter seguito per questo bando finito al centro di un caso politico con uno scontro senza precedenti tra maggioranza di centrodestra e opposizione di centrosinistra.
Su delega del magistrato sarebbero state sentite già alcune figure importanti che ruotano attorno alle questioni tecniche, oltre all’acquisizione di ogni documento utile a stabilire la regolarità dell’operazione.
Ieri, peraltro, il consigliere regionale del Pd, Antonio Blasioli, dopo la conferenza stampa del 18 ottobre scorso (in cui ha sollevato dubbi sulla procedura di affidamento del centro sportivo e anche sul fatto che il piano economico finanziario sia stato controfirmato dalla società di consulenza dell’ex gestore delle piscine “Le Naiadi”, Vincenzo Serraiocco, attualmente sotto processo per bancarotta fraudolenta proprio in relazione alla gestione delle Naiadi), ha scritto a undici destinatari diversi: da Marsilio al presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri, passando per i vari assessori fino al servizio anticorruzione, e all’Areacom.
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