Appalti e tangenti, nuova inchiesta in AbruzzoGli arrestati preparano i ricorsi al Riesame
PESCARA. I legali dei cinque arrestati nell'ambito dell'inchiesta denominata Caligola coordinata dalla Procura della Repubblica dell'Aquila, interrogati ieri, si rivolgeranno al Tribunale del Riesame per chiedere la revoca delle misure cautelari. I difensori sono al lavoro per reperire tutta la documentazione al fine di costruire i ricorsi. Sono complessivamente sette le persone arrestate nell'ambito dell'inchiesta innescata da indagini della Squadra Mobile di Pescara che ha scoperto episodi di presunte corruzioni attraverso la stipula di consulenze e assunzioni clientelari favorendo in particolare la società Ecosfera Spa e la Cyborg Srl in due gare di appalto relative a servizi di informatica nell'ambito del progetto comunitario Ipa e dei Fondi Por-Fesr.
"Devo valutare i documenti che sto reperendo", ha spiegato l'avvocato Giuseppe Casaccia, del foro di Roma, difensore del presidente e socio di Ecosfera Gruttadauria (in carcere ad Avezzano), e di sua moglie Annamaria Teodoro (in carcere a Teramo), anch'essa socia di Ecosfera, "poi presenterò il ricorso al Tribunale del Riesame dopo che il gip ha rigettato le istanze di revoca o attenuazione delle misure cautelari a seguito degli interrogatori dei miei assistiti durante i quali gli stessi hanno risposto alle domande dei magistrati". Lo stesso avvocato Casaccia ha preannunciato una presa di posizione di Ecosfera "società per azioni che fattura 25 milioni di euro l'anno e che da lavoro a 200 tra dipendenti e consulenti".
Anche l'avvocato Francesco Carli, legale del dirigente del settore Politiche Internazionali della Regione Abruzzo, Giovanna Andreola, ai domiciliari a Salerno, e di suo marito Michele Galdi, ai domiciliari all'Aquila, sta pensando di ricorrere davanti al Tribunale del Riesame. Stessa intenzione gli avvocati Giuliano Milia e Giandomenico Caiazza, legali di Lamberto Quarta, in carcere a Chieti, stanno lavorando per questa finalità.
Gli interrogatori di garanzia degli altri due arrestati, Corrado Troiano, ai domiciliari, e Mario Gay, anch'egli ai domiciliari, sono fissati per la giornata di giovedì. Il gip del Tribunale dell'Aquila, Marco Billi, ieri sera, al termine della lunga giornata di interrogatori, ha rigettato le istanze di scarcerazione o attenuazione delle misure cautelari perché dopo le dichiarazioni degli indagati il quadro indiziario è rimasto immutato. Secondo quanto si è appreso gli indagati, pur rispondendo alle domande, non hanno chiarito le loro situazioni anche contraddicendosi tra di loro. Solo per la Andreola c'è stata la concessione dei domiciliari, ma come hanno sottolineato ancora stamani al Tribunale dell'Aquila, solo per le condizioni molto gravi della madre che è nella sua casa di origine a Salerno.
"Devo valutare i documenti che sto reperendo", ha spiegato l'avvocato Giuseppe Casaccia, del foro di Roma, difensore del presidente e socio di Ecosfera Gruttadauria (in carcere ad Avezzano), e di sua moglie Annamaria Teodoro (in carcere a Teramo), anch'essa socia di Ecosfera, "poi presenterò il ricorso al Tribunale del Riesame dopo che il gip ha rigettato le istanze di revoca o attenuazione delle misure cautelari a seguito degli interrogatori dei miei assistiti durante i quali gli stessi hanno risposto alle domande dei magistrati". Lo stesso avvocato Casaccia ha preannunciato una presa di posizione di Ecosfera "società per azioni che fattura 25 milioni di euro l'anno e che da lavoro a 200 tra dipendenti e consulenti".
Anche l'avvocato Francesco Carli, legale del dirigente del settore Politiche Internazionali della Regione Abruzzo, Giovanna Andreola, ai domiciliari a Salerno, e di suo marito Michele Galdi, ai domiciliari all'Aquila, sta pensando di ricorrere davanti al Tribunale del Riesame. Stessa intenzione gli avvocati Giuliano Milia e Giandomenico Caiazza, legali di Lamberto Quarta, in carcere a Chieti, stanno lavorando per questa finalità.
Gli interrogatori di garanzia degli altri due arrestati, Corrado Troiano, ai domiciliari, e Mario Gay, anch'egli ai domiciliari, sono fissati per la giornata di giovedì. Il gip del Tribunale dell'Aquila, Marco Billi, ieri sera, al termine della lunga giornata di interrogatori, ha rigettato le istanze di scarcerazione o attenuazione delle misure cautelari perché dopo le dichiarazioni degli indagati il quadro indiziario è rimasto immutato. Secondo quanto si è appreso gli indagati, pur rispondendo alle domande, non hanno chiarito le loro situazioni anche contraddicendosi tra di loro. Solo per la Andreola c'è stata la concessione dei domiciliari, ma come hanno sottolineato ancora stamani al Tribunale dell'Aquila, solo per le condizioni molto gravi della madre che è nella sua casa di origine a Salerno.
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