Architetti: rifacciamo noi la città
Lungomare sud e aree di risulta tra le priorità del nuovo piano traffico
PESCARA. Litorale sud e area di risulta della stazione. Sono le due priorità per il rilancio della città individuate dagli ordini provinciali degli ingegneri e degli architetti, che rivendicano un ruolo di primo piano per ridefinire l'assetto urbanistico di Pescara e per programmare quelle scelte strategiche che più stanno a cuore alla popolazione: mobilità, pedonalizzazione, piano traffico e sostenibilità. Mentre il 2011 si annuncia l'anno nero per il superamento dei limiti di emissione delle polveri sottili e negli uffici di Palazzo di Città si va avanti con il proposito di pedonalizzare la riviera nord, i massimi esperti in tema di progettazione urbana individuano i limiti degli strumenti attualmente a disposizione della giunta di Albore Masciano e lanciale proprie indicazioni per cambiare il volto alla città.
LA PROPOSTA. Il «vuoto urbano» che secondo i rappresentanti degli ordini professionali cittadini caratterizzerebbe il capoluogo adriatico, può essere colmato «con una riflessione sulle aree più importanti della città». Come riferiscono Massimo Palladini, presidente dell'ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori di Pescara, e Maurizio Vicaretti, presidente dell'ordine degli ingegneri, è necessario eseguire «una ricognizione sugli strumenti, gli studi e le proposte progettuali già elaborati». In particolare, al di là dei progetti studiati a tavolino negli uffici comunali, «per restituire coerenza alle scelte dell'amministrazione» si dovrebbe promuovere un confronto e una partecipazione pubblica attraverso il coinvolgimento diretto delle associazioni, degli enti territoriali e dei cittadini, in modo da individuare programmi pubblici adatti alle maggiori aree di trasformazione «definendone ruolo urbano ed eventuali margini di utilizzo privato» e procedere a individuare «i meccanismi attuativi pubblici o privati volti a soddisfare le esigenze di servizi della città e la maggior valorizzazione dei beni pubblici.
LE PRIORITÀ. Per gli ingegneri e gli architetti sono due gli obiettivi su cui insistere: la valorizzazione della riviera sud e le aree di risulta della stazione. «Allo stato attuale», incalzano Palladini e Vicaretti, «non si conoscono il programma edilizio e urbanistico né per l'area del litorale sud, né per l'area di risulta della stazione. Sappiamo che è stata modificata la disciplina relativa alla zona sud, in collegamento con la dismissione delle aree dell'ex mercato ortofrutticolo, ma non è noto il programma funzionale, il mix di attività previste e il rapporto con il contesto di riferimento. Per le aree di risulta, invece, non si sa se si intende portare avanti la soluzione uscita dal concorso di idee che è stato realizzato. Sembrerebbe che quella proposta sia stata successivamente modificata con l'introduzione del teatro che inizialmente non era stato previsto».
OBIETTIVI DEL COMUNE. Dopo aver giudicato inapplicabile l'ultimo piano traffico che è stato realizzato nel 2005 e mai più aggiornato e dopo aver annunciato un nuovo strumento per microzone, tra le priorità dell'amministrazione di Albore Mascia c'è la realizzazione del primo lotto della filovia sul tracciato della strada parco. Il percorso elettrificato porterà nel 2012 al collegamento di Montesilvano con Pescara, dai Grandi alberghi alla stazione centrale. In questa settimana, invece, sono previsti in agenda una serie di incontri tecnici per arrivare a definire i dettagli della chiusura al traffico della riviera durante il weekend di Ferragosto, proposta che è stata lanciata dal vicesindaco e assessore al Traffico Berardino Fiorilli.
I TECNICI PESCARESI. Gli ingegneri e gli architetti, dal canto loro, pur ammettendo «lo spirito di collaborazione con le amministrazioni locali» si affrettano a chiedere una maggiore partecipazione alle scelte in tema di urbanistica e sostenibilità. «È auspicabile», rimarcano Palladini e Vicaretti, «ricorrere a concorsi di progettazione che sollecitino l'apporto dei numerosi e qualificati tecnici del nostro territorio». «Dal confronto delle idee», ribadiscono, «può maturare la migliore soluzione per la città, in termini spaziali e di relazione con il contesto. Scelte "intuitu personae" o il ricorso a nomi altisonanti senza competizione si sono già rivelate altrove più dannose che utili. Pescara ha bisogno del più vasto confronto e di un dibattito franco sul suo destino».
IL PIANO TRAFFICO. L'ultimo consiglio comunale si è concluso con l'approvazione all'unanimità di una mozione firmata da maggioranza e opposizione che, tra i vari impegni, contempla anche «tempi solleciti» per la predisposizione di un piano traffico «fondato sui principi della mobilità sostenibile sanciti dalla carta di Aalborg». Al momento è solo un impegno e non si conoscono ulteriori dettagli sui tempi di realizzazione. «I comuni superiori a 30mila abitanti hanno l'obbligo di dotarsi di un piano traffico come si deve», attacca il consigliere comunale del Pd Antonio Blasioli, «lo prevede l'articolo 36 del codice della strada. Il centrodestra ha speso 55 mila euro solo per il piano della sosta, mentre noi della passata amministrazione con 77 mila euro avevamo completato il piano traffico condiviso».
LA PROPOSTA. Il «vuoto urbano» che secondo i rappresentanti degli ordini professionali cittadini caratterizzerebbe il capoluogo adriatico, può essere colmato «con una riflessione sulle aree più importanti della città». Come riferiscono Massimo Palladini, presidente dell'ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori di Pescara, e Maurizio Vicaretti, presidente dell'ordine degli ingegneri, è necessario eseguire «una ricognizione sugli strumenti, gli studi e le proposte progettuali già elaborati». In particolare, al di là dei progetti studiati a tavolino negli uffici comunali, «per restituire coerenza alle scelte dell'amministrazione» si dovrebbe promuovere un confronto e una partecipazione pubblica attraverso il coinvolgimento diretto delle associazioni, degli enti territoriali e dei cittadini, in modo da individuare programmi pubblici adatti alle maggiori aree di trasformazione «definendone ruolo urbano ed eventuali margini di utilizzo privato» e procedere a individuare «i meccanismi attuativi pubblici o privati volti a soddisfare le esigenze di servizi della città e la maggior valorizzazione dei beni pubblici.
LE PRIORITÀ. Per gli ingegneri e gli architetti sono due gli obiettivi su cui insistere: la valorizzazione della riviera sud e le aree di risulta della stazione. «Allo stato attuale», incalzano Palladini e Vicaretti, «non si conoscono il programma edilizio e urbanistico né per l'area del litorale sud, né per l'area di risulta della stazione. Sappiamo che è stata modificata la disciplina relativa alla zona sud, in collegamento con la dismissione delle aree dell'ex mercato ortofrutticolo, ma non è noto il programma funzionale, il mix di attività previste e il rapporto con il contesto di riferimento. Per le aree di risulta, invece, non si sa se si intende portare avanti la soluzione uscita dal concorso di idee che è stato realizzato. Sembrerebbe che quella proposta sia stata successivamente modificata con l'introduzione del teatro che inizialmente non era stato previsto».
OBIETTIVI DEL COMUNE. Dopo aver giudicato inapplicabile l'ultimo piano traffico che è stato realizzato nel 2005 e mai più aggiornato e dopo aver annunciato un nuovo strumento per microzone, tra le priorità dell'amministrazione di Albore Mascia c'è la realizzazione del primo lotto della filovia sul tracciato della strada parco. Il percorso elettrificato porterà nel 2012 al collegamento di Montesilvano con Pescara, dai Grandi alberghi alla stazione centrale. In questa settimana, invece, sono previsti in agenda una serie di incontri tecnici per arrivare a definire i dettagli della chiusura al traffico della riviera durante il weekend di Ferragosto, proposta che è stata lanciata dal vicesindaco e assessore al Traffico Berardino Fiorilli.
I TECNICI PESCARESI. Gli ingegneri e gli architetti, dal canto loro, pur ammettendo «lo spirito di collaborazione con le amministrazioni locali» si affrettano a chiedere una maggiore partecipazione alle scelte in tema di urbanistica e sostenibilità. «È auspicabile», rimarcano Palladini e Vicaretti, «ricorrere a concorsi di progettazione che sollecitino l'apporto dei numerosi e qualificati tecnici del nostro territorio». «Dal confronto delle idee», ribadiscono, «può maturare la migliore soluzione per la città, in termini spaziali e di relazione con il contesto. Scelte "intuitu personae" o il ricorso a nomi altisonanti senza competizione si sono già rivelate altrove più dannose che utili. Pescara ha bisogno del più vasto confronto e di un dibattito franco sul suo destino».
IL PIANO TRAFFICO. L'ultimo consiglio comunale si è concluso con l'approvazione all'unanimità di una mozione firmata da maggioranza e opposizione che, tra i vari impegni, contempla anche «tempi solleciti» per la predisposizione di un piano traffico «fondato sui principi della mobilità sostenibile sanciti dalla carta di Aalborg». Al momento è solo un impegno e non si conoscono ulteriori dettagli sui tempi di realizzazione. «I comuni superiori a 30mila abitanti hanno l'obbligo di dotarsi di un piano traffico come si deve», attacca il consigliere comunale del Pd Antonio Blasioli, «lo prevede l'articolo 36 del codice della strada. Il centrodestra ha speso 55 mila euro solo per il piano della sosta, mentre noi della passata amministrazione con 77 mila euro avevamo completato il piano traffico condiviso».
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