POPOLI

Archivio storico, i lavori di restauro conclusi dopo 2 anni

POPOLI. Si è concluso il lavoro di riordino dell'Archivio storico comunale, avviato nel maggio 2013, con collaudo conclusivo da parte della Soprintendenza archivistica per l'Abruzzo. «Il progetto...

POPOLI. Si è concluso il lavoro di riordino dell'Archivio storico comunale, avviato nel maggio 2013, con collaudo conclusivo da parte della Soprintendenza archivistica per l'Abruzzo. «Il progetto presentato e finanziato dalla Regione per un importo di 28mila euro», spiega la vice sindaco e assessora al sociale Giulia La Capruccia, «è stato portato a termine dopo un lungo lavoro di schedatura, riordino e inventariazione con selezione e scarto del materiale. I faldoni del complesso archivistico sono complessivamente 2.300 e temporaneamente sono allocati nell'edificio scolastico di piazza Paolini. Il delicato e complesso lavoro, che è stato svolto con grande competenza dalle archiviste Alessia Santilli e Ada Forese, si è reso ancor più difficoltoso a seguito del sisma del 6 aprile 2009, poiché il materiale archivistico si presentava accatastato in diverse stanze dell'ex sede comunale inagibile ma messo in sicurezza».

Durante il lungo percorso di riorganizzazione e recupero, sono emersi tantissimi faldoni prodotti dagli uffici comunali come quelli sull'Azienda elettrica comunale contenenti anche i progetti relativi alla costruzione e ricostruzione post bellica delle condotte del primo, secondo e terzo salto, i registri dell'Ufficio di conciliazione, dell'ente comunale di assistenza (ex Eca) «e proprio grazie al lavoro dedicato a quest'ultima sezione», fa notare La Capruccia, «sono riapparse lettere e comunicazioni dei prigionieri di guerra popolesi indirizzate alle famiglie e delle quali non si aveva memoria, materiale con il quale è stata realizzata una mostra con l'intento di far riemergere parte della nostra memoria storica. Discorso a sé fanno le serie costituite dai registri di Stato civile (nascite, matrimoni e morti) che partono dal 1908, dai volumi delle Deliberazioni, Registri ufficio di leva e dalle Concessioni edilizie. Di interesse, inoltre, i faldoni riguardanti i carteggi prodotti dall'Ufficio tecnico, da cui si potrebbe ricostruire l'assetto urbanistico del centro abitato, con le piante e i prospetti di palazzi storici restaurati o abbattuti».

La consultazione del nuovo archivio storico sarà disponibile anche on line e si preannuncia di grande utilità per studiosi e ricercatori. «L'aver riportato alla luce l'archivio storico», conclude La Capruccia, «significa ridare identità alla nostra comunità».

Walter Teti

©RIPRODUZIONE RISERVATA