Aria inquinata, in città limiti superati 14 volte
Il record negativo lo detiene Spoltore. La qualità è pessima anche nei dati dell’Arta registrati dalle centraline di viale Bovio e via Sacco
PESCARA. L'inquinamento dell'aria non dà tregua a Pescara. La città è soffocata dalle polveri sottili che fanno registrare livelli record nelle due centraline di via Sacco e viale Bovio, ma non risparmiano neppure altre zone monitorate dall'Arta (agenzia regionale per la tutela dell'ambiente), come quella del teatro D'Annunzio.
Il record negativo, anche in questo inizio d'anno, lo detiene Spoltore. In poco più di un mese, dal primo gennaio al 3 febbraio, i superamenti del livello di Pm10 consentito dalla legge, sono stati già 20: una situazione assurda se si pensa che in tutto l'anno, sempre secondo le disposizioni di legge, il limite non dovrebbe essere oltrepassato più di 35 volte.
Aria irrespirabile a giorni alterni anche su viale Bovio e via Sacco, dove ognuna delle centraline presenti ha già registrato 14 superamenti. I livelli di concentrazione di microgrammi di micropolveri per metro cubo sono così elevati da superare quelli delle grandi città italiane e di molte zone industriali. Pescara e dintorni fanno a gara con le aree metropolitane di Lombardia, Piemonte, Puglia e Lazio.
Un campo di battaglia. E’ così che appare la griglia degli ultimi dati diffusi dall'Arta, quelli della settimana che va dal 28 gennaio scorso al 3 febbraio. Prendendo in considerazione le tre centraline che registrano i livelli di polveri più pericolosi per la salute, il quadro è allarmante. Lunedì 28 gennaio, a Spoltore, la media giornaliera del livello di micropolveri è stata di 91; 65 in via Sacco; 81 in viale Bovio. La qualità è stata definita «pessima» dalla stessa agenzia regionale che cura il monitoraggio. Ovviamente, le centraline sono rappresentative dell'area in cui si trovano, ma è facile immaginare che l'inquinamento atmosferico sia presente anche lì dove non viene monitorato.
La settimana in questione è iniziata male ma è proseguita anche peggio, con una media registrata mercoledì 30 di 81 microgrammi a Spoltore, 71 in via Sacco e 75 in viale Bovio. E ancora, il giorno successivo, 81 a Spoltore, addirittura 90 in via Sacco, e 70 in viale Bovio. Per respirare un po' di aria «accettabile», come la definisce l'Arta, bisogna aspettare sabato 2 febbraio, giorno in cui Spoltore si assesta a 31, via Sacco a 16 e viale Bovio a 14. Ma le micropolveri non sono l'unico inquinante a provocare danni e morti. Tanto che domenica 3 febbraio, a fronte di una bassa presenza di polveri sottili nell'aria di viale Bovio, la qualità dell'aria è stata comunque «scadente», perché in questo caso è stato riscontrato un livello alto di benzene. Quest'ultimo viene prodotto in larga parte dai gas di scarico delle auto e dalle emissioni industriali, e l'esposizione cronica causa seri danni alla salute. Ma se la centralina di viale Bovio ne registra livelli alti con una certa costanza, e questo contribuisce a determinare una cattiva qualità dell'aria, quella di via Sacco «non è abilitata» alla misurazione del benzene, e quella di Spoltore, sebbene abilitata, nella settimana in questione per tre giorni ha visto i dati sul benzene «non disponibili». Nei giorni in cui questo inquinante viene monitorato, il livello rilevato a Spoltore è notevolmente più basso di quello registrato su viale Bovio, e questo lascia pensare che le cause che determinano la gravità della condizione in cui si trovano aria e cittadini, siano diverse. Seppure altrettanto gravi.
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