Arrivano i ristori per la marineria La Regione stanzia 300mila euro 

I contributi soddisfano i pescatori che operano nel porto canale della città e hanno subito danni Romeo Palestino di “Pesca professionale”: «Speriamo che i contributi stanziati arrivino entro l’anno»

PESCARA. «Una spesa di 5500 euro solo nell’ultima settimana, per via dei pezzi che ho dovuto cambiare alla mia imbarcazione. Entra di tutto con i bassi fondali e tanti sono i disagi provocati dal mancato dragaggio. L’annuncio dei ristori da parte della Regione ci conforta. Speriamo che tali contributi arrivino entro l’anno. Ne abbiamo veramente bisogno». Così Romeo Palestino, vice presidente dell’associazione Pesca professionale dedicata al compianto Mimmo Grosso, nel commentare la notizia relativa all’erogazione di 300mila euro da destinare alla marineria pescarese come ristoro dei danni per il mancato dragaggio del porto. È il frutto di una deliberazione approvata dalla giunta regionale. «Un importante intervento che va a compensare le perdite economiche provocate nel tempo dal mancato dragaggio, che costringe i motopescherecci a effettuare manovre azzardate e in gravi condizioni di basso fondale», sottolinea Doriano Camplone, presidente della stessa associazione Pesca professionale. «Da un lato tale misura testimonia la vicinanza della giunta regionale alla marineria, dall'altro riporta al centro della questione il grave problema del mancato dragaggio, la cui risoluzione è ancora lontana. Nonostante gli annunci, nulla si sta muovendo sul fronte dei lavori per la deviazione del fiume. Ad eccezione del varco d'ingresso e uscita del porto, il cui adeguamento alla profondità dei fondali è garantita dal Comune, all'interno del porto canale vi sono situazioni critiche. Se la situazione resterà immutata, ai danni passati se ne aggiungeranno di nuovi. E questo contributo, seppur importante non sarà sufficiente a compensare le perdite che le imprese del settore continueranno a subire a causa del mancato dragaggio. Un provvedimento tampone, quindi, che seppur positivo non risolve il problema fondamentale». «La misura, prevista nell’ambito della legge di stabilità regionale 2024, è destinata alle imprese di pesca che operano nel porto-canale di Pescara ed è connessa ai maggiori costi sostenuti per ovviare all’eccessiva usura e ai danneggiamenti subiti dalle navi da pesca durante le operazioni di stazionamento, uscita e rientro nel porto canale di Pescara nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2020 e la data di pubblicazione dell’Avviso pubblico», spiega l’assessore regionale alla Pesca Emanuele Imprudente. «Una misura di sollievo per una categoria che sta soffrendo la criticità infrastrutturale del porto della città». E aggiunge: «Sono ammissibili i costi per la stipula di polizze assicurative a copertura di danni con un massimale di aiuto per la cosiddetta impresa unica, che non potrà superare l’importo di 40mila nel triennio 2022-2023-2024». Sull'argomento interviene anche il capogruppo della Lega Vincenzo D'Incecco. «Una piccola boccata d’ossigeno per una categoria che da troppo tempo soffre per le difficoltà strutturali del porto, che speriamo di risolvere definitivamente», dice. «Una risorsa fondamentale per l’economia abruzzese non può restare indietro».