Asili, mense e impianti sportivi il Comune congela le tariffe

Bloccati gli aumenti dei prezzi anche per i musei, i mercati e la casa di riposo ancora chiusa ma tutti i servizi a domanda individuale dell’ente operano con i conti in profondo rosso

PESCARA. L’amministrazione comunale non aumenta le tariffe di asili, mense scolastiche e impianti sportivi, nonostante questi servizi, cosiddetti a domanda individuale, continuino a lavorare con i conti in profondo rosso. In pratica, gli incassi riescono a coprire solo in minima parte le spese sostenute e così il Comune è costretto ad intervenire ogni volta per coprire i costi.

Ma l’aumento delle tariffe, ad appena sette mesi dalle prossime elezioni comunali, sarebbe troppo impopolare. Quindi, il sindaco Mascia ha deciso di mantenere prezzi e tariffe allo stesso livello dell’anno scorso. La conferma arriva da una delibera approvata il 23 settembre scorso dalla giunta e che ora verrà allegata al bilancio di previsione 2013 ancora da approvare. «Il Comune di Pescara», ha spiegato l’assessore al bilancio Massimo Filippello, «non essendo un ente strutturalmente deficitario, non ha l’obbligo di rispettare la percentuale minima di copertura, prevista dalla legge, del 36 per cento. Possiamo, quindi, andare in deroga alla norma. Per tale ragione, abbiamo mantenuto inalterati i costi a carico dei contribuenti».

Per gli asili nido si continueranno a pagare rette che variano dai 100 ai 390 euro al mese a seconda del reddito dei genitori. Mentre la spesa per ogni buono pasto per le mense scolastiche continua ad aggirarsi sui 4,5 euro.

Resta, tuttavia, il problema della copertura dei costi. Tra i servizi a domanda individuale del Comune, i musei fanno registrare i bilanci più brutti. L’ente incassa ogni anno 81.000 euro con la vendita dei biglietti di mostre e gallerie, ma le entrate sono appena il 6,46 per cento delle spese, pari a 1.253.482 euro. Situazione simile per i mercati coperti: gli incassi ammontano a 187.600 euro, le spese a 1.131.561 euro e la percentuale di copertura dei costi arriva a malapena al 16,58 per cento. Non va meglio con gli impianti sportivi, per i quali il Comune incassa 686.300 euro, a fronte di una spesa pari a 3.752.717 euro. La copertura tocca così il 18,29 per cento.

Lievemente più alta, cioè il 21,39 per cento, la copertura dei costi per gli asili nido, per i quali il Comune incassa 240.000 euro, a fronte di una spesa di 1.122.116 euro.

Vanno un po’ meglio le mense scolastiche, che costano 4.117.166 euro all’anno e incassano 1.850.004 euro. La copertura è del 44,93 per cento. Arriva al 52,23 per cento la copertura dei costi del mercato ittico: 270.000 euro le entrate; 516.937 le spese. Infine la casa di riposo di via Arapietra ancora chiusa per lavori. Il Comune spende 281.056 euro per pagare, probabilmente, i servizi offerti da altre case di riposo convenzionate dove alloggiano gli anziani una volta ospiti della struttura di via Arapietra. Le entrate, pari a 100.000 euro, coprono solo il 35,58 per cento dei costi.

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