Asili, niente contributi per i bimbi in lista d’attesa

Il Comune ha disertato il bando regionale per ridurre le rette dei nidi privati Sulpizio (Cd): «Saltano così 70 mila euro destinati ad aiutare le famiglie»

PESCARA. Sono fortemente a rischio gli aiuti economici per i genitori che iscrivono i propri figli negli asili privati. Nel prossimo anno scolastico, le famiglie non potranno contare sui contributi che il Comune versa ogni anno alle strutture convenzionate per ridurre l’entità delle rette da pagare. I soldi, almeno per il momento, non ci sono. Il motivo? L’ente non ha partecipato al bando, scaduto il 27 maggio scorso, indetto dalla Regione per l’elargizione dei finanziamenti pubblici destinati agli asili nido comunali e privati e quindi niente aiuti.

In ballo c’erano 1,5 milioni di euro da distribuire ai vari Comuni abruzzesi candidati. A Pescara sarebbero dovuti andare 70mila euro, per favorire le famiglie che si trovano in lista d’attesa negli asili comunali e che optano per le strutture private e 20mila euro, utilizzabili per la manutenzione.

Da quanto è emerso, l’amministrazione comunale non ha potuto partecipare al bando perché non è riuscita ad accreditare in tempo i propri asili, in quanto le scuole non risponderebbero a tutti i requisiti fondamentali richiesti. Più precisamente, i nidi non disporrebbero delle schede sismiche. E ora a pagarne le conseguenze saranno i genitori, costretti a ricorrere alle strutture private convenzionate per evitare le lunghe liste d’attesa degli asili comunali. Basti pensare che i posti disponibili nei nidi comunali sono appena 130 e le richieste sono solitamente il triplo (il numero delle domande per l’anno prossimo non è ancora noto). Ne risentiranno anche i nidi privati che si vedranno ridurre il numero degli iscritti. «Questo è un aiuto importante», commenta Annarita Pergolari, responsabile di un asilo privato, Il Nido d’oro, di Fontanelle. La sua scuola è l’unica che dispone delle schede sismiche e, quindi, l’unica accreditabile a Pescara. Ma il bando è ormai scaduto. La stessa situazione si era verificata anche l’anno scorso e anche allora il Comune non aveva partecipato al bando regionale per la mancanza degli accreditamenti. Ora la storia si ripete. I genitori, che iscriveranno i propri figli negli asili privati convenzionati con il Comune il prossimo anno scolastico, pagheranno un salasso per le rette, perché non potranno contare sui contributi pagati dall’ente, determinati in base al reddito delle famiglie. Fino a qualche anno fa, il Comune versava direttamente alle famiglie gli aiuti per pagare le rette degli asili. Adesso il sistema è cambiato. L’ente versa direttamente ai nidi convenzionati i contributi e le strutture private provvedono poi a ridurre l’entità delle rette agli iscritti.

I soldi per questa operazione arrivano, però, dalla Regione tramite il bando ormai scaduto. «Simile situazione è inaccettabile», afferma il capogruppo comunale di Centro democratico Adelchi Sulpizio, «in quanto le famiglie con i propri figli in lista d’attesa non potranno attingere alle misure di sostegno economico predisposte dalla Regione. La responsabilità è da addebitarsi all’incapacità di questa amministrazione che non riesce ancora ad accreditare i propri asili, perché non hanno tutti i requisiti imposti dalla legge in materia di sicurezza. A questo punto, chi porta i propri figli nelle strutture private non potrà usufruire di alcuna riduzione nel pagamento delle rette».

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