PESCARA
Asl e appalti, arrestato l'imprenditore Vincenzo Marinelli / AGGIORNAMENTI
Il noto imprenditore della sanità agli arresti domiciliari insieme ad altri quattro, fra cui figurano anche personaggi della Asl di Pescara. LE MOTIVAZIONI DELLA PROCURA
PESCARA. Il noto imprenditore della sanità, Vincenzo Marinelli, 86 anni, questa mattina è stato posto agli arresti domiciliari insieme ad altri quattro, fra cui figurano anche personaggi della Asl di Pescara. Uomini della guardia di finanza e della polizia di Stato hanno messo in esecuzione una misura cautelare richiesta dal pm Andrea Di Giovanni e firmata dal gip.
L’inchiesta è quella che riguarda le attività delle società di Marinelli in relazione ad alcune gare di appalto che avrebbero predisposto gli uffici della Asl. Marinelli è stato raggiunto dalle fiamme gialle a Grottammare dove si trovava in qualità di accompagnatore della nazionale under 21 di calcio. L’inchiesta risale al 2019 e conta una quarantina di indagati fra cui anche esponenti politici.
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Vincenzo Marinelli, è stato arrestato dalla squadra mobile di Pescara assieme al collaboratore Graziano Canonico. Marinelli è stato anche presidente del Pescara Calcio. I reati ipotizzati dalla Procura fanno riferimento a presunta corruzione e turbativa d'asta.
Gli arresti arrivano dopo «molteplici attività di accertamento effettuate e caratterizzate da intercettazioni telefoniche ed ambientali, acquisizione ed analisi di dati telefonici , servizi di osservazione da parte della polizia giudiziaria, acquisizioni documentali, perquisizioni e sequestri di dispositivi informatici con conseguente analisi forense del loro contenuto (in parte ancora in corso), hanno disvelato una parte della fitta e ramificata rete di relazioni dell'imprenditore pescarese Vincenzo Marinelli, referente sul territorio di società nazionali e multinazionali operanti nel settore medico-sanitario quali Philips, Servizi Ospedalieri ed Abbott». Lo si legge in una nota della Procura di Pescara.
Per la Procura guidata da Giuseppe Bellelli «le indagini hanno consentito di raccogliere gravi e plurimi indizi colpevolezza, ritenuti sussistenti dal Gip di Pescara Antonella Di Carlo, a carico dei protagonisti di un collaudato meccanismo corruttivo all'interno dell'Ufficio UOC/ABS della Asl di Pescara che ha determinato il condizionamento di almeno cinque gare d'appalto per un valore complessivo pari a 35 milioni di euro circa, con costosi doni, cene conviviali, promesse di incarichi più prestigiosi e remunerativi, e con vere e proprie tangenti in denaro che Marinelli, direttamente o attraverso i suoi emissari (tra cui Canonico, autista e factotum di Marinelli), faceva pervenire alla Petrella, direttore della Unità Operativa Complessa (UOC) - Acquisizione Beni e Servizi (ABS) della Asl di Pescara nonchè RUP/Autorità di gara. L'utilizzo di fatturazioni false emesse da enti e società compiacenti al gruppo di Marinelli e la creazione di appositi fondi neri consentivano di creare la provvista in denaro necessaria per le successive tangenti».
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