Asl, Pdl incerto sulla riconferma di D'Amario
Il piano del direttore generale: tagli agli sprechi e contenimento dei costi del personale
PESCARA. Mancano 23 giorni alla scadenza del contratto del direttore generale della Asl di Pescara Claudio D'Amario: il presidente Pdl della Regione Abruzzo Gianni Chiodi rinnoverà il contratto al manager di Francavilla oppure deciderà di cambiare? Una domanda, per ora, senza risposta: è certo, però, che nel Pdl la discussione su D'Amario è aperta e domani la giunta regionale si riunirà all'Aquila per parlare proprio del direttore generale.
D'Amario, intanto, guarda avanti e ha preparato già il programma 2012-2014: 105 pagine per spiegare il suo futuro al comando della Asl, dalla «lotta agli sprechi» tagliando il consumo di carta a beneficio delle e-mail fino al «contenimento dei costi del personale» e alla diminuzione dei rimborsi per le associazioni di volontariato che garantiscono i soccorsi.
Con D'Amario in scadenza di contratto è tempo di campagna elettorale alla Asl: il Piano strategico 2012-2014 - amche se l'atto aziendale è ancora bloccato in Regione - è stato già presentato, martedì scorso, ai sindacati in una riunione convocata in fretta e furia nella sala conferenze dell'ospedale.
Lo stesso giorno, D'Amario ha fatto anche una visita in consiglio regionale riunito al Comune di Pescara e, in piazza Italia, ha incontrato pure l'ex assessore regionale alla Sanità Lanfranco Venturoni, capogruppo Pdl: una stretta di mano e niente di più tra i due.
Del resto, c'è un'inchiesta dei carabinieri del Nas e del sostituto procuratore Gennaro Varone aperta sulla nomina del cognato di Venturoni, Walter Di Nardo, a vice primario di Chirurgia vascolare: D'Amario e Venturoni non sono indagati - l'unico indagato è il primario Marco Scoccianti - ma l'«inopportunità» della nomina è stata denunciata da Pd, Italia dei valori e Rifondazione comunista.
E oggi, alle 10, D'Amario è protagonista di un convegno al teatro Massimo - «L'ospedale incontra i cittadini» - per spiegare «la complessa attività della Asl».
PIANO. Il Piano di D'Amario per restare alla Asl, anche se la sua riconferma non è scontata, si apre con una dichiarazione di principio: «La visione strategica della Asl è orientata a perseguire la tutela della salute degli individui e della popolazione realizzando un sistema organizzativo capace di assicurare caratteristiche di appropriatezza, efficacia, adeguatezza e qualità ai servizi erogati ai cittadini rispetto ai loro bisogni e attese». Nel documento, D'Amario annuncia il «pareggio di bilancio senz'altro raggiungibile».
SPRECHI E SPESE. «Lotta agli sprechi», è il titolo di uno dei capitoli: «L'azienda già dal 2010 ha messo in campo una serie di iniziative che assumono una valenza etico- comportamentale e di natura economico-finanziaria», afferma la relazione. Il documento precisa, poi, che è «difficile contenere i consumi energetici» dell'ospedale «a causa dell'aumento del costo delle materie prime», così, secondo D'Amario, è possibile abbattere tutti gli «sprechi» della Asl in un modo e cioè usando «la posta elettronica aziendale come strumento di comunicazione in sostituzione della tradizionale modalità cartacea» e attraverso l'«implementazione di un portale web attraverso il quale sarà possibile smistare le buste paga mensili, i Cud e altri documenti».
Per D'Amario, è un «percorso di ammodernamento» per «ridurre il consumo di carta, di fotocopiatrici e stampanti» e per «dedicare il personale ad altre mansioni». Intanto, sul sito della Asl, il 17 gennaio scorso, è comparso un bando di gara per una consulenza da 193 mila euro per un «piano di comunicazione istituzionale sulla sanità»: un'«indagine di mercato» lampo rimasta in pubblicazione per un pugno di giorni, soltanto fino a mercoledì scorso, e già scaduta.
MENO PERSONALE. I 3.298 dipendenti della Asl nel 2007 sono diventati 3.157 nel 2011, di cui 180 precari. La pianta organica ne prevede 3.503: all'ospedale, dopo due anni di gestione D'Amario, mancano 346 dipendenti. Ma sul bilancio la spesa per il personale continua a pesare: nel 2011, più di 136 milioni di euro per i dipendenti assunti a tempo indeterminato e quasi altri 15 milioni per i precari. Ora l'obiettivo di D'Amario è «contenere» ancora di più il costo del personale. A cominciare dalla riorganizzazione dei presidi del 118 e dall'abbassamento dei fondi per le associazioni di volontariato che garantiscono i soccorsi: questi due obiettivi, già fissati per l'anno scorso, non sono stati raggiunti dalla Asl, ma il documento dice che se è successo non è per colpa di D'Amario ma dei «politici».
Su questo, il Piano strategico spiega: nella «riorganizzazione della rete dei presidi del 118» (chiusure e cambi di funzioni delle sedi periferiche) la Asl «ha sinora incontrato ostacoli politici e normativi che hanno impedito la messa in atto pratica della rimodulazione ipotizzata dalla direzione»; sul fronte volontari, «già dal 2011 la Asl ha cercato» di abbassare i costi per le associazioni «trovando non poche resistenze negli enti convenzionati a proposito del dimensionamento delle tariffe ritenute dagli stessi non remunerative».
PIU' FARMACI. «In maniera realistica», D'Amario ammette che non potrà centrare i tetti imposti dalla Regione Abruzzo alla spesa farmaceutica, un obiettivo mancato già nel 2010, ma che non ha evitato al manager di essere promosso dalla Regione e di guadagnare l'aumento del premio di produzione da 17 a 34 mila euro. «La direzione», spiega il Piano strategico, «pur mettendo in campo uno sforzo di non poco conto per razionalizzare la spesa farmaceutica territoriale e ospedaliera, in maniera realistica ritiene di non poter assicurare il rispetto dei tetti» imposti dalla Regione.
MENO DIPARTIMENTI? È stato rimandato già due volte il taglio dei 15 dipartimenti medici dell'ospedale, strutture con il compito di coordinare le attività dei reparti, e per due volte D'Amario ha scaricato sulla Regione: ora il direttore generale dice che il taglio da 15 a 10 dei dipartimenti deve mirare al «contenimento dei costi», al «recupero di efficienza» e al «miglioramento della qualità assistenziale».
D'Amario, intanto, guarda avanti e ha preparato già il programma 2012-2014: 105 pagine per spiegare il suo futuro al comando della Asl, dalla «lotta agli sprechi» tagliando il consumo di carta a beneficio delle e-mail fino al «contenimento dei costi del personale» e alla diminuzione dei rimborsi per le associazioni di volontariato che garantiscono i soccorsi.
Con D'Amario in scadenza di contratto è tempo di campagna elettorale alla Asl: il Piano strategico 2012-2014 - amche se l'atto aziendale è ancora bloccato in Regione - è stato già presentato, martedì scorso, ai sindacati in una riunione convocata in fretta e furia nella sala conferenze dell'ospedale.
Lo stesso giorno, D'Amario ha fatto anche una visita in consiglio regionale riunito al Comune di Pescara e, in piazza Italia, ha incontrato pure l'ex assessore regionale alla Sanità Lanfranco Venturoni, capogruppo Pdl: una stretta di mano e niente di più tra i due.
Del resto, c'è un'inchiesta dei carabinieri del Nas e del sostituto procuratore Gennaro Varone aperta sulla nomina del cognato di Venturoni, Walter Di Nardo, a vice primario di Chirurgia vascolare: D'Amario e Venturoni non sono indagati - l'unico indagato è il primario Marco Scoccianti - ma l'«inopportunità» della nomina è stata denunciata da Pd, Italia dei valori e Rifondazione comunista.
E oggi, alle 10, D'Amario è protagonista di un convegno al teatro Massimo - «L'ospedale incontra i cittadini» - per spiegare «la complessa attività della Asl».
PIANO. Il Piano di D'Amario per restare alla Asl, anche se la sua riconferma non è scontata, si apre con una dichiarazione di principio: «La visione strategica della Asl è orientata a perseguire la tutela della salute degli individui e della popolazione realizzando un sistema organizzativo capace di assicurare caratteristiche di appropriatezza, efficacia, adeguatezza e qualità ai servizi erogati ai cittadini rispetto ai loro bisogni e attese». Nel documento, D'Amario annuncia il «pareggio di bilancio senz'altro raggiungibile».
SPRECHI E SPESE. «Lotta agli sprechi», è il titolo di uno dei capitoli: «L'azienda già dal 2010 ha messo in campo una serie di iniziative che assumono una valenza etico- comportamentale e di natura economico-finanziaria», afferma la relazione. Il documento precisa, poi, che è «difficile contenere i consumi energetici» dell'ospedale «a causa dell'aumento del costo delle materie prime», così, secondo D'Amario, è possibile abbattere tutti gli «sprechi» della Asl in un modo e cioè usando «la posta elettronica aziendale come strumento di comunicazione in sostituzione della tradizionale modalità cartacea» e attraverso l'«implementazione di un portale web attraverso il quale sarà possibile smistare le buste paga mensili, i Cud e altri documenti».
Per D'Amario, è un «percorso di ammodernamento» per «ridurre il consumo di carta, di fotocopiatrici e stampanti» e per «dedicare il personale ad altre mansioni». Intanto, sul sito della Asl, il 17 gennaio scorso, è comparso un bando di gara per una consulenza da 193 mila euro per un «piano di comunicazione istituzionale sulla sanità»: un'«indagine di mercato» lampo rimasta in pubblicazione per un pugno di giorni, soltanto fino a mercoledì scorso, e già scaduta.
MENO PERSONALE. I 3.298 dipendenti della Asl nel 2007 sono diventati 3.157 nel 2011, di cui 180 precari. La pianta organica ne prevede 3.503: all'ospedale, dopo due anni di gestione D'Amario, mancano 346 dipendenti. Ma sul bilancio la spesa per il personale continua a pesare: nel 2011, più di 136 milioni di euro per i dipendenti assunti a tempo indeterminato e quasi altri 15 milioni per i precari. Ora l'obiettivo di D'Amario è «contenere» ancora di più il costo del personale. A cominciare dalla riorganizzazione dei presidi del 118 e dall'abbassamento dei fondi per le associazioni di volontariato che garantiscono i soccorsi: questi due obiettivi, già fissati per l'anno scorso, non sono stati raggiunti dalla Asl, ma il documento dice che se è successo non è per colpa di D'Amario ma dei «politici».
Su questo, il Piano strategico spiega: nella «riorganizzazione della rete dei presidi del 118» (chiusure e cambi di funzioni delle sedi periferiche) la Asl «ha sinora incontrato ostacoli politici e normativi che hanno impedito la messa in atto pratica della rimodulazione ipotizzata dalla direzione»; sul fronte volontari, «già dal 2011 la Asl ha cercato» di abbassare i costi per le associazioni «trovando non poche resistenze negli enti convenzionati a proposito del dimensionamento delle tariffe ritenute dagli stessi non remunerative».
PIU' FARMACI. «In maniera realistica», D'Amario ammette che non potrà centrare i tetti imposti dalla Regione Abruzzo alla spesa farmaceutica, un obiettivo mancato già nel 2010, ma che non ha evitato al manager di essere promosso dalla Regione e di guadagnare l'aumento del premio di produzione da 17 a 34 mila euro. «La direzione», spiega il Piano strategico, «pur mettendo in campo uno sforzo di non poco conto per razionalizzare la spesa farmaceutica territoriale e ospedaliera, in maniera realistica ritiene di non poter assicurare il rispetto dei tetti» imposti dalla Regione.
MENO DIPARTIMENTI? È stato rimandato già due volte il taglio dei 15 dipartimenti medici dell'ospedale, strutture con il compito di coordinare le attività dei reparti, e per due volte D'Amario ha scaricato sulla Regione: ora il direttore generale dice che il taglio da 15 a 10 dei dipartimenti deve mirare al «contenimento dei costi», al «recupero di efficienza» e al «miglioramento della qualità assistenziale».
© RIPRODUZIONE RISERVATA